Sanremo, 23 febbraio 2014 - E' Arisa la vincitrice della 64ma edizione del festival di Sanremo. Rosalba Pippa (questo il vero nome della cantante) con la sua 'Controvento' ha battuto nella finale a tre Raphael Gualazzi con The Bloody Beetroots (secondi) e Renzo Rubino (terzo) grazie alla somma delle preferenze ottentute da giuria e televoto.

LA GIOIA DI ARISA - "Tutto ok, sono contenta, sono veramente felice - ha detto subito dopo aver ricevuto il premio -. Voglio fare i complimenti a Raphael e Renzo. E’ molto bello condividere questo palco con loro". Arisa ha quindi ringraziato gli autori e la sua casa discografica, la Warner.

"E’ la mia prima volta da big - ha aggiunto più tardi in conferenza stampa -. Credo che la mia canzone sia estremamente pop e considerando che il Festival di Sanremo è un avvenimento pop era giusto che vincesse. Sono anche contenta per il podio con Renzo e Raphael perché c’è stata una ricerca e uno sforzo di portare qualcosa di nuovo".

LA CRONACA DELLA FINALE 

FINTO MATRIMONIO - La lunga diretta della finale che ha portato all'incoronazione di Arisa si è aperta con il finto matrimonio tra i due conduttori Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, celebrato da Terence Hill nei panni del suo alter ego televisivo Don Matteo. Una volta sposati i due, che erano in abito da cerimonia (lui in tight e cilindro, lei in bianco con il velo) hanno cantato 'Un corpo e un’anima'.

LA GARA DEI 'BIG' - Quindi è partita la gara dei 'big' con Giuliano Palma (questa volta senza i classici occhiali scuri) e la sua 'Così lontano'. A seguire è arrivata Noemi con 'Bagnati dal sole', poi è toccato a Ron con la sua ballata folk ‘Sing in the rain'. Il testimone quindi è passato ad Arisa con ‘Controvento’ e in seguito a Francesco Sarcina con la sua 'Nel tuo sorriso'.

CROZZA - Uno dei momenti più attesi della serata era l'esibizione di Maurizio Crozza. Viste le contestazioni e dell'anno scorso, questa volta il comico genovese prima ha tentennato ("C’ho paura, è una settimana che sto qua dietro a bere. Lasciami qui, faccio un monologo fuori campo"), poi si è presentato sul palco nascosto dietro uno scudo con la scritta 'Pace'. Crozza ha tessuto l'elogio dell'Italia appellandosi all'Europa. "Europa, noi non vogliamo più essere la chiusa comica delle barzellette, perché noi siamo capaci di cose geniali", ha detto. "Certo, siamo anche capaci di cose discutibili", ha aggiunto mentre dietro venivano proiettate le immagini sovrapposte della Torre di Pisa (simbolo della genialità pur essendo inclinata), e il treno Milano-Ventimiglia in bilico sulla scarpata in Liguria (simbolo delle cose discutibili del Paese).

Crozza ha lanciato frecciate a John Elkann, Beppe Grillo e Carlo Giovanardi. Infine, convinto da Fazio, ha vestito i panni del neo premier Matteo Renzi con tanto di parrucca e dentoni finti. "Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: la Disney sta facendo nuovo film su di me . Fichissimo me, uno, due e anche la vendetta - ha esordito -. Cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth", ha promesso nella sua irriverente parodia. "E ancora: meno welfare, più woolrich. Il primo decreto - ha concluso - sarà far durare marzo due anni e mezzo, fare di marzo non il mese del fare, ma del durare".

TORNANO I CAMPIONI - Dopo il suo monologo sono saliti sul palco i Perturbazione che, con tanto di bombetta in testa, hanno cantato ‘L’unica’. Poi è stata la volta di Francesco Renga con 'Vivendo adesso' e a seguire di Giusy Ferreri con 'Ti porto a cena con me'.

IL ROCK DI LIGABUE - Sul palco, quindi, è ritornato Luciano Ligabue, già ospite della prima serata. Giubbotto di pelle nera, concentratissimo, il cantante ha aperto la sua seconda apparizione all’Ariston con una citazione di 'Certe notti' per poi avventurarsi in un’ammaliante versione orchestrale di 'Un giorno di dolore che uno ha'. Quindi è arrivata la band e si è scatenato il rock de 'Il sale della terra', che ha scaldato l'atmosfera. Fazio lo ha ancora ringraziato per aver accettato di presenziare a questa edizione. "Quella di venire al festival è stata una scelta popolare", ha detto Fazio. "Popolare - gli ha fatto eco Ligabue - è il migliore aggettivo da abbinare alla parola canzone". Il rocker di Correggio ha regalato ultime emozioni con 'Per sempre' e il pubblico gli ha tributato una standing ovation.

ULTIMA PARTE DI GARA - La gara dei 'big' si è conclusa con le ultime esibizioni: Antonella Ruggiero con 'Da lontano', Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con 'Liberi o no', Cristiano De Andrè con 'Il cielo è vuoto' e Frankie Hi Nrg con 'Pedala'. Riccardo Sinigallia, escluso dalla competizione, ha cantato alla chiusura del televoto la sua 'Prima di andare via'.

PREMI DELLA CRITICA - Con l'intervento di Claudia Cardinale sono stati annunciati i premi della critica: i Perturbazione hanno vinto quello della Sala Stampa Radio-tv-web 'Lucio Dalla', mentre Cristiano De Andrè si è portato a casa sia quello della Critica Mia Martini sia quello per il miglior testo 'Sergio Bardotti' per 'Invisibili'. 

STROMAE E NUOVE PROPOSTE - Ospite internazionale della quinta e ultima serata è stato Stromae, cantautore belga francofono per la prima volta sulla tv italiana. L'arista si è esibito in 'Formidable', interpretando il ruolo di un ubriaco barcollante e con il singhiozzo perché è il suo modo di "dare voce a uomini che voce non hanno". Infine si sono esibiti gli otto giovani della categoria Nuove proposte': Bianca, Vadim, Filippo Graziani, Veronica De Simone, The Niro, Zibba, Diodato e il vincitore Rocco Hunt.

GARA A TRE - Chiuso il televoto e con la somma dei voti della giuria, sono stati quindi decretati i tre finalisti: Renzo Rubino, Raphael Gualazzi con The Bloody Beetroots e Arisa. E lì si aperta la sfida per le posizioni sul podio, che ha visto trionfare 'Controvento'.

Redazione online