Roma, 3marzo 2014 - Splende l'Italia nella notte dell'86ma edizione degli Oscar'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino si è aggiudicato la preziosa statuetta come 'miglior film straniero'. (Guarda le foto della premiazione). Quindici anni dopo la storica passeggiata di Roberto Benigni sui seggiolini del Dolby Theatre per ritirare quello stesso premio per 'La vita è bella', il Belpaese torna alla ribalta del grande cinema. Più sobria, ma ugualmente emozionata, la camminata del regista napoletano. "Grazie alle mie fonti di ispirazione Federico Fellini, Martin Scorsese, Talking Heads, Diego Armando Maradona, a Roma, a Napoli e alla mia più grande bellezza personale, Daniela, Anna e Carlo", ha detto il cineasta, salito sul palco insieme a un entusiasta Toni Servillo e al produttore Nicola Giuliano. (GUARDA IL VIDEO)

In conferenza stampa, poi, Sorrentino ha spiegato: "Federico Fellini, Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona sono quattro campioni nella loro arte. Mi hanno insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che penso sia la base dello spettacolo. Sono molto emozionato e felice, non era scontato questo premio, i concorrenti erano temibili ora sono felice e sollevato''. I TWEET DI RENZI & CO

L'OSCAR AGLI ABITI PIU' BELLI di Eva Desiderio

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA - Il primo premio della serata a essere assegnato, però, è stato quello del miglior attore non protagonista, consegnato a Jared Leto per la sua interpretazione di un giovane omosessuale drogato e malato di aids in 'Dallas Buyers Club'. "Vi rispetto nel modo più assoluto", ha detto il cantante-attore salutando gli altri candidati, per poi ringraziare la madre e il fratello Shannon, entrambi presenti in sala. "Nel 1971 in Lousiana una teenager è rimasta incinta, ha dovuto lasciare la scuola e da sola ha lottato affinchè i suoi figli avessero un futuro migliore. Quella donna è mia madre". Quindi una dedica inaspettata: "Ucraina, Venezuela, noi siamo qua e voi state lottando per realizzare i vostri sogni - ha detto - noi stasera pensiamo a voi".

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA - E sempre 'Dallas Buyers Club' si è portato a casa il riconoscimento come 'miglior attore protagonista': Matthew McConaughey ha infatti sbaragliato la concorrenza con vestendo i panni del rude texano Ron Woodroof malato di aids. "Ci sono tre cose di cui ho bisogno - ha detto il neo vincitore una volta sul palco - qualcosa a cui guardare, qualcuno a cui tendere e qualcuno da inseguire". Poi l’attore ha ringraziato il padre scomparso, la madre in sala, la moglie Camila e i loro figli ("Le quattro persone che voglio siano sempre fiere di me").

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA - L’australiana Cate Blanchett, invece, ha vinto l’Oscar come 'miglior attrice' per il suo ruolo di una donna nevrotica dell’upper class di New York caduta in disgrazia dopo la bancarotta del marito in 'Blue Jasmin' di Woody Allen. La 44enne attrice, alla sua seconda statuetta, ha voluto sottolineare che questo premio per lei "significa tanto in anni di interpretazioni straordinarie da parte di donne". "Grazie agli spettatori che sono andati a vederlo - ha aggiunto - e grazie a quelli che in questo settore scioccamente ancora credono che i film con le donne al loro centro siano dei film di nicchia. Non lo sono, gli spettatori vanno a vederli e fanno guadagnare. Il mondo è rotondo, gente".

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA - Come da pronostici, il premio alla miglior attrice non protagonista è andato a Lupita Nyong’o per '12 anni schiavo'. "Grazie all’Academy per questo incredibile riconoscimento - ha esclamato, emozionatissima, l’attrice - Non ho pensato neppure per un momento che tutta questa gioia potesse essere legata al dolore di qualcun altro, per cui voglio rendere omaggio allo spirito di Patsey (la schiava che interpreta nella pellicola di Steve McQueen, ndr) e voglio ringraziare Solomon (Northup, lo schiavo dal cui libro di memorie è tratto il film, ndr) per aver raccontato la storia di lei e di lui e Steve McQueen. Tu carichi tutto quello che fai con un soffio del tuo spirito. Grazie di avermi fatto arrivare qui, questa è la gioia della mia vita. Sono certa che tutti quei morti sono lì che ti guardano e ti sono grati, così come lo sono io". Lupita ha ringraziato, tra gli altri, il protagonista Chiwetel Ejiofor e in particolare il fratello. "Questa statuetta d’oro mi ricorda tutti i bambini - ha concluso - non importa da dove venite, i vostri sogni si avverano".

7 STATUETTE PER 'GRAVITY' - A raccogliere più statuette, però, è stato 'Gravity'. Il messicano Alfonso Cuaron si è portato a casa il riconoscimento come 'miglior regista' (prima volta per un cineasta latino), ma il film, complessivamente, si è portato a casa altri 6 premi: effetti speciali, colonna sonora, sonoro, montaggio sonoro, fotografia, montaggio.

MIGLIOR FILM - Nonostante i tanti riconoscimenti, 'Gravity' nulla ha potuto contro '12 anni schiavo' di Steve McQueen, a cui è andato l'Oscar per il miglior film (oltre a quello già citato di Lupita Nyong’o e a quello di John Ridley per la miglior sceneggiatura non originale). "Tutti non devono solo sopravvivere, ma devono avere la possibilità di vivere. Questa è l’eredita di Solomon Northup. E vorrei dedicare questo premio a tutte le persone che hanno sofferto la schiavità e ne soffrono ancora al giorno d’oggi", ha detto McQueen. Al suo fianco Brad Pitt, interprete e produttore della pellicola. "Grazie per questo grande onore. E' stato un vero privilegio lavorare sulla storia di Salomon Northup", ha detto il compagno di Angelina Jolie.

ANIMAZIONE - Successo per 'Frozen' di Chris Buck, Jennifer Lee e Peter Del Vecho, produzione Walt Disney, che ha vinto l’Oscar come miglior lungometraggio d’animazione (a cui è andato anche il premio per la miglior canzone originale), mentre 'Mr. Hublot' di Laurent Witz e Alexandre Espigares si è aggiudicato quello per il miglior cortometraggio d’animazione.

GLI ALTRI PREMI - Spike Jonze ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale con 'Her' ('Lei'). 'Il Grande Gatsby' si è portato a casa due statuette (migliori costumi e miglior scenografia), mentre a 'Dallas Buyers Club' è andato anche l’Oscar per il miglior trucco. Infine 'Helium' di Anders Walter e Kim Magnusson ha trionfato come miglior cortometraggio e 'The Lady in Number 6: Music Saved My Life' di Malcolm Clarke e Nicholas Reed è stato premiato come miglior cortometraggio documentario.

IL SELFIE DI ELLEN DEGENERES VIRALE SU TWITTER Guarda le FOTO della serata

TRIBUTO AI DIVI SCOMPARSI - Durante la cerimonia non sono mancate le risate grazie soprattutto alle gag e alle battute della presentatrice Ellen DeGeneres, come quando a uno 'sconfitto' Bradley Cooper ha detto: "Nessuno dovrebbe andare via da qui senza aver vinto qualcosa, per cui Bradley, eccoti un gratta e vinci". Ma non è mancato nemmeno il ricordo-tributo alle personalità di Hollywood e del mondo dello spettacolo scomparse nell’ultimo anno: Philip Seymour Hoffman, Shirley Temple, James Gandolfini, Paul Walker, Peter O’Toole, Roger Ebert, Richard Matheson, Harold Ramis.

Daniela Laganà