Los Angeles, 11 novembre 2010 - E’ morto a Los Angeles il produttore Dino De Laurentiis. Era nato a Torre Annunziata l’8 agosto del 1919. Il suo vero nome era Agostino De Laurentiis.

Uno scarno comunicato ufficiale arriva dalla famiglia: "Raffaella De Laurentiis, portavoce della famiglia e figlia di Dino De Laurentiis conferma che il padre, patriarca della famiglia, produttore, vincitore di premi Oscar e leggenda del cinema, è morto alle 22 di mercoledi’ 10 novembre, nella sua casa di Beverly Hills, California, circondato dalla famiglia. Aveva 91 anni. I funerali non sono ancora stati organizzati". Non dice nulla, il comunicato, sulle cause della morte che ha colto la leggenda del cinema nella sua villa sulle colline di Beverly Hills dove viveva con la seconda moglie Martha, sposata nel 1990.

Il celebre produttore ha prodotto alcuni tra i film piu’ famosi e fortunati del cinema italiano, da Riso Amaro (1948) di Giuseppe De Santis a Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo, da Dov’e’ la liberta’? (1954) di Roberto Rossellini a Miseria e nobilta’ (1954) di Mario Mattoli e La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, Leone d’Oro a Venezia.

Nel 1948 con Carlo Ponti ha costituito la Ponti-De Laurentis e ha realizzato il primo film italiano a colori, Toto’ a colori (1952) per la regia di Steno. Con Federico Fellini sono arrivati poi La strada e Le notti di Cabiria, ambedue premi Oscar per il miglior film straniero.

Nel 1957 ha sposato l’attrice Silvana Mangano, morta nel 1989. Ha anche realizzato gli studi di Dinocitta’ vicino Roma e anche in America ha prodotto pellicole di grande successo, come I tre giorni del Condor di Sidney Lumet, Il giustiziere della notte di Michael Winner (1974, con Charles Bronson), i remake di King Kong di John Guillermin (1976) e di Il Bounty di Roger Donaldson (1984, con Mel Gibson) oltre all’Anno del dragone di Michael Cimino. Tra le pellicole piu’ recenti, Hannibal di Ridley Scott.

Anche la sua vita familiare è stata ricca e articolata: ha avuto, infatti, 6 figli: Veronica, Raffaella, Federico e Francesca, avuti da Silvana Mangano con la quale si era sposato nel 1951; Carolyna e Dina avute dalla sua seconda moglie Martha Schumacher con la quale si era unito in matrimonio nel 1990.

Nel corso della serata di premiazione degli Oscar del 2001 ha ricevuto l’Irving G. Thalberg Memorial Award. Infine è stato anche un giudice dell’ Academy of Motion Picture Arts and Sciences, per il Premio Oscar.

Nel 2008 è apparso nel documentario ‘Il falso bugiardo', dedicato allo sceneggiatore Luciano Vincenzoni, che lavorò con lui e che fu anche suo amico, frequentandolo anche a Hollywood per per almeno 20 anni. Con Vincenzoni, De Laurentiis ha realizzato, tra l’altro, il capolavoro ‘La grande guerra'.

LE REAZIONI

Tante le reazioni alla morte del grande produttore cinematografico, sia dal mondo dello spettacolo, che da quello della politica:

"Partecipo commosso al lutto per la scomparsa di Dino De Laurentiis, protagonista di un secolo di cinema, in Italia e in America. In questo triste momento esprimo alla famiglia i sentimenti di vicinanza". È il testo del telegramma inviato alla famiglia De Laurentis dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

"Molto addolorata": Sofia Loren affida alla sorella Maria Scicolone poche parole da riferire alla stampa dopo aver appreso della scomparsa di Dino De Laurentiis. Negli anni ‘50 Ponti-De Laurentiis erano la coppia dominante del cinema italiano, amici e rivali. "Bisogna capire il suo riserbo, per lei - dice la Scicolone - è una grossa perdita".

"Il cinema perde uno dei suoi grandi vecchi. Dino De Laurentiis ha legato il suo nome alla storia del nostro spettacolo ed è stato tra quelli che hanno cambiato radicalmente le forme della produzione e lo stesso mercato». Lo ricorda così Walter Veltroni in una nota. "Nel 2003, ricevendo il Leone d’oro alla carriera - dice - aveva criticato un cinema italiano che guarda troppo alla critica e poco al pubblico. Eppure ha prodotto i film di tanti maestri ed autori riuscendo insieme a farli diventare popolari. Scorrere l’elenco dei suoi film è impressionante, per la mole ma anche per la sua capacità di produrre film d’autore (Fellini, De Sica, Monicelli, Comencini, Petri, Soldati, Scola) grandi film di successo, come quelli della commedia all’italiana, e anche i B movie in un intreccio inestricabile. De Laurentiis se n’era andato in America ma anche lì ha lavorato con grandi autori permettendo loro di raggiungere il grande pubblico. Ecco, è in questo intreccio tra industria e valorizzazione degli artisti che è il suo segreto".

"Scompare uno dei grandi del cinema italiano degli anni ‘50 e non solo’’. Cosi’ Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, commenta la scomparsa di Dino De Laurentiis, avvenuta a Los Angeles, all’eta’ di 91 anni. Fino all’ultimo, ha sottolineato Del Noce, ‘’ha conservato una lucidita’ straordinaria, rimanendo sempre sul pezzo con tanta voglia di fare’’. Il direttore di Rai Fiction ricorda di averlo sentito poco tempo fa al telefono, dagli Stati Uniti: ‘’Mi chiamo’ per segnalarmi un attore che, a suo dire, aveva lo stesso carisma e le stesse capacita’ interpretative del grande Toto’. Questo dimostra - ha concluso Del Noce - la sua grande voglia di continuare a lavorare’’.

‘’Come tutti i grandi del cinema italiano, i film di Dino De Laurentiis resteranno, per fortuna, immortali’’. Cosi’ Ricky Tognazzi, a margine della presentazione della miniserie ‘Mia madre’, da lui diretta, in onda il 14 e 16 novembre su Raiuno, commenta la scomparsa del produttore cinematografico.
‘’Dino - ricorda Tognazzi - era un uomo di una simpatia straordinaria, che ho avuto il privilegio di incontrare, con il quale mi sarebbe piaciuto lavorare. Anche se, infatti, se n’e’ parlato, non siamo mai riusciti a fare un film insieme’’. De Laurentiis era un uomo, conclude il regista, ‘’soprattutto generoso e di grandi sentimenti e passioni, come gli uomini del Sud di una volta. I suoi film hanno un marchio di fabbrica inconfondibile’’.

‘’Ho saputo della scomparsa di Dino de Laurentiis. Mi dispiace in modo particolare, per quello che ha rappresentato. E’ stato il piu’ grande dei produttori italiani nel bene e nel male. Ha traghettato il cinema italiano verso Hollywood, con film come Guerra e pace. Per alcuni e’ stato l’inizio della fine e per altri ha permesso l’apertura verso il resto del mondo’’. L’ha detto Gianni Amelio, commentando la morte del produttore a margine della presentazione della 28/a edizione del Festival di Torino, di cui il regista e’ direttore artistico.

"Dino De Laurentiis non era solo il piu’ grande produttore italiano, ma il piu’ grande produttore internazionale’’. A dirlo e’ il suo collega Fulvio Lucisano, che racconta come solo ieri pomeriggio ‘’avevo sentito Dino e stava benissimo. Abbiamo parlato perche’ c’era un progetto da fare insieme, e’ davvero incredibile quello che e’ successo’’. Lucisano ha poi detto di avere ‘’in mente, insieme all’Anica, grandi progetti per ricordare la figura di Dino’’.