Venezia, 5 settembre 2011 - Il Festival di Venezia ha “esaurito” tutte le sue star, quelle personalità che fanno notizia e che monopolizzano i flash dei fotografi. I colpi migliori sono stati sparati. Si sono intervallate sul tappeto rosso una stella dietro l’altra: da George Clooney a Madonna, da Matt Damon a Kate Winslet, da Christoph Waltz a Gwyneth Paltrow ad Al Pacino. Oggi è stato il giorno del premio Oscar Colin Firth e di Gary Oldman interpreti di ‘Tinker, Taylor, Soldier, Spy’ (La talpa) di Tomas Alfredson.

Da domani niente piu’ star. Il glamour perde la sua carica iniziale: si attendono Willem Dafoe tra gli interpreti del film di Abel Ferrara, ‘4:44 Last days on Earth’, Rutger Hauer nel cast de ‘Il villaggio di cartone’ di Ermanno Olmi; poi ci sono i nostri Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci, Metthew McConaughey, protagonista di ‘Killer Joe’ di William Friedkin (‘L’esorcista’). Non ci sara’ invece Sam Worthinghton (‘Avatar’) nel film di Ami Canaan Mann (figlia di Michael Mann) ‘Texas Killing Fields’. Le star si trasferiscono al Festival di Toronto (8-18 settembre)

 

IL GIORNO DI VASCO -  E’ stato il giorno di Vasco Rossi al Festival di Venezia. Presentato “Questa storia qua”, documentario sul rocker italiano di Alessandro Paris e Sibylle Righetti (il film sara’ proiettato in 200 sale italiane tutte esaurite). Purtroppo i fan di Blasco non potranno vedere il loro beniamino in passerella al Lido a causa dei suoi problemi di salute, ma Vasco Rossi ha gia’ lasciato il suo commento su Facebook: il documentario “e’ un’opera molto poetica”.

“Questa storia qua” ripercorre la sua “vita spericolata” partita da Zocca, il “paesello natio”, lo chiama lui, tra quei boschi che amava perlustrare da ragazzo insieme con gli amici d’infanzia. Sul grande schermo passano in rassegna le foto di famiglia, i video in super 8, le registrazioni radiofoniche, alcuni filmati di concerti e le interviste agli amici cari, tra cui Gaetano Carreri degli Stadio, testimone dell’esplosione del fenomeno. E poi ci sono le sue canzoni storiche, da “Albachiara” a “Bollicine”, da “Vita spericolata” a “Liberi Liberi”, da “Siamo solo noi” a “Jenny”.

Insomma si va indietro nel tempo per conoscere la vita della rockstar “che ha le sue controindicazioni incredibili”, dichiara Vasco nel film. Si viene a contatto con aneddoti curiosi: “Vasco non era mai pronto a fare i compiti”, dichiara la madre Novella, che il figlio descrive come “allegra anche se soffriva di depressione”. “Non avrei mai pensato di fare il cantautore - racconta Vasco - di certo non il ragioniere, sarei morto, pensavo piu’ che altro al camionista, come mio padre”. Invece si e’ messo a fare il dj “perche’ era piu’ facile avvicinare le donne”, dice lui.

Comunque da piccolo Vasco aveva gia’ una passione per la musica. Cantava le canzoni di Sanremo e aveva anche partecipato al concorso “Usignolo d’oro” di Modena che aveva vinto all’eta’ di otto anni. Poi fece un’audizione con la maestra di Gianni Morandi che gli disse che non avrebbe mai fatto carriera da solista. Allora fondo’ il gruppo The Little Boys, poi diventato The Killers.

“Vasco piaceva alle donne, era molto sensibile, solare e nello stesso tempo malinconico - dichiara Giulio Santagata, uno dei componenti della band - si e’ messo a fare il cantante perche’ aveva bisogno di autostima”. “Non mi sento un fenomeno, ho dei momenti di genio ma per il resto vacillo nella normalita’ - dichiara Blasco - per mio padre non ero mai bravo”.

Con gli amici fondarono Punto Radio, poi si realizza il sogno: la pubblicazione del primo singolo. I due registi si soffermano anche sul rapporto contrastato con il chitarrista Massimo Riva, deceduto nel 1999 per overdose di eroina. Vasco ricorda anche quando fu arrestato per possesso di droga: “Mi misero cinque giorni in isolamento, i minuti non passavano mai”. La popolarita’ lo costrinse a frequentare meno Zocca e per qualche mese all’anno si trasferi’ a Los Angeles dove poteva vivere una vita normale, “qui non mi conosce nessuno”. Il documentario uscira’ nelle sale il 7 settembre.

 

LA POLEMICA CON GIOVANARDI -  Nuovo affondo di Vasco Rossi al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. Il rocker di Zocca scrive su Facebook: “ Giovanardi si e’ inventato uno spot tv (gia’ on air) in cui una bella donna si trasforma in un vampiro che morde un ragazzo, con piccolo quantitativo di maria al collo, e rappresenta in questo modo la ‘droga che ti uccide’’’. Ma, prosegue il cantante: ‘’Non e’ mai morto nessuno a causa di uso o abuso di maria!’’. Quindi conclude: ‘’I radicali a Venezia stanno manifestando contro questo spot oltretutto misogino, odia pure le donne Giovanardi se le vede come vampiri...’’.

 

E IL CODACONS CHIEDE ALLA POLIZIA DI CHIUDERE IL FACEBOOK DI VASCO - “Dopo la sparata odierna di Vasco Rossi, che su facebook avrebbe pubblicato un post nel quale si contesta una pubblicita’ contro la droga affermando che ‘non e’ mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marjia’, il Codacons ha deciso di rivolgersi alla Polizia Postale, chiedendo la chiusura della pagina Facebook dell’artista”.

E’ quanto chiede il Codacons in una nota in cui spiega: “Non vogliamo essere ne’ bigotti, ne’ censori - spiega il presidente Carlo Rienzi - ma Vasco Rossi non e’ certo un intoccabile, e riteniamo eccessiva la sua ultima esternazione sulla droga”.
 

Per l’associazione, “si tratta di una dichiarazione diseducativa e addirittura pericolosa, specie se si considera che il pubblico del cantante e’ composto in larga parte da giovanissimi. Un artista del suo calibro, proprio per l’elevato seguito di fan, non puo’ abbandonarsi con tanta superficialita’ ad affermazioni a favore della droga, e soprattutto non puo’ scrivere che l’abuso di marijuana non porta alla morte, perche’ cosi’ facendo lancia un messaggio sbagliato e pericoloso”.