Roma, 29 ottobre 2013 - Checco Zalone torna al cinema con il nuovo film, 'Sole a catinelle' (in sala dal 31 ottobre), e prova a far ridere con e della crisi. Questa volta il suo personaggio è un uomo qualunque, goffo e un po' cialtrone, lasciato dalla moglie (Miriam Dalmazio) e senza un soldo, ma che sogna lusso e benessere, e riesce a far vivere a suo figlio (Robert Dancs) una vacanza da sogno, tra yacht, campi da golf, e resort new age, mentre il suo datore di lavoro e la finanziaria a cui ha chiesto un prestito lo inseguono.
"Muovere dalla crisi per cercare di far ridere è difficile, ma ci piaceva creare un personaggio che non la avvertisse proprio la crisi. Vediamo se la gente si divertirà", ha detto Luca Medici, in arte Checco Zalone. Il protagonista interpretato da Zalone è secondo lo stesso attore "un prodotto di venti anni di berlusconismo", ma nel film lo si guarda in fondo con benevolenza: "Noi non lo condanniamo, non gli puntiamo il dito contro. Non c’è un intento ideologico nel film, l’unica intento è quello di fare i soldi", ha ironizzato il comico.

Il film uscirà in 1.200 sale, numero record per un film in Italia. Visto il successo delle due pellicole precedenti dirette da Gennaro Nunziante, prodotte da Pietro Valsecchi, e interpretate da Luca Medici, la sfida è ardua: l’ultimo film, 'Che bella giornata', è il film che ha incassato di più nella storia del cinema italiano. Valsecchi ha sottolineato: “E’ stato un film costoso, complicato, ci sono voluti due anni per costruire la storia, ma sono contento perché ho sentito risate e applausi durante la proiezione per i giornalisti, e poi gli esercenti ci credono molto”.

A chi, durante la conferenza stampa di presentazione, ha accusato il film di eccessivo buonismo Zalone ha risposto: "Nei primi due film c’erano temi delicati come il razzismo e l’omosessualità, ma quelli si esauriscono. La prossima volta, allora, sarò cattivissimo".

Il regista ha sottolineato: "Noi non abbiamo mai fatto trash, né cinismo né buonismo, ma sempre solo la commedia", e alle accuse di aver fatto dire troppe parolacce a un bambino nel film il regista ha risposto: "Per noi è volgare tutto quello che è goffo,come fare la comicità con temi scontati, fare la solita commedia con lui, lei e l’amante". La ricetta dei successi di Zalone per il regista è semplice: "La nostra ricetta è quella della commedia all’italiana, che attingeva dalla realtà. Noi non inventiamo nulla, ma siamo attenti a quello che succede per strada", ha affermato Nunziante.