GENOVA, 21 aprile 2014 - E’ morto all'improvviso Claudio G. Fava, giornalista e critico cinematografico. Aveva 83 anni. Aveva lavorato a lungo in Rai organizzando tra l’altro, con il programma “Cinema di notte” cicli di opere di registi, sceneggiatori, attori.

Laureato in legge, è divenuto giornalista professionista nel 1961 ed è entrato alla RAI nel 1970, dove ha lavorato per la Rete Uno e come capostruttura della Rete Due. Per anni ha scelto i film e i telefilm della programmazione televisiva della seconda rete televisiva pubblica, introducendo presso il pubblico italiano molte serie famose (Beautiful, ad esempio).

Ha organizzato con il programma “Cinema di notte” decine di cicli di opere (profili di attori, di registi, di sceneggiatori e di generi). Ha condotto inoltre due rubriche sulla settima arte: “Dolly” e “Set”. Esperto dell’opera del cineasta francese Jean-Pierre Melville, per l’attività svolta a favore della diffusione del cinema francese alla televisione italiana, trasmettendo spesso opere inedite, il governo transalpino lo ha nominato “Officier des Arts et des Lettres".

È autore di monografie su importanti figure del cinema italiano - da Alberto Sordi a Federico Fellini, a Ugo Tognazzi - e anche di testi letterari, come i bozzetti raccolti in Tagliati al vivo. Ha collaborato con un gran numero di quotidiani, settimanali e riviste specializzate, oltre che con importanti rassegne cinematografiche in Italia e all'estero, presiedendo diverse giurie cinematografiche e televisive.

Studioso dei problemi legati al doppiaggio, in qualità di dirigente RAI ha commissionato migliaia di ore di doppiaggi e ridoppiaggi riportando in circolazione film ormai scomparsi come Il grande sonno, Acque del Sud e I migliori anni della nostra vita, e introducendo al pubblico italiano opere mai prima presentate in televisione, a cominciare dal film forse più famoso dei fratelli Marx, Duck Soup, ribattezzato La guerra lampo dei fratelli Marx.

In qualità di responsabile delle iniziative cinematografiche del Comune di Finale Ligure, dal 1999 è direttore artistico di Voci nell'ombra, il primo Festival italiano dedicato interamente al doppiaggio cinematografico e televisivo, ideato e organizzato da Bruno Astori. Si è cimentato anche in veste di attore: al cinema con Maurizio Nichetti (Ladri di saponette), in televisione con Ombretta Colli (Una donna tutta sbagliata); in teatro con Giancarlo Sbragia e Mattia Sbragia, su un testo di Guido Fink dedicato a Orson Welles.

IL TWEET DI GASSMAN -  “Con Claudio G. Fava scompare un cervello raffinato, un pozzo di conoscenza, un uomo dotto e spiritoso”, scrive in un tweet Alessandro Gassmann. “Un onore averti conosciuto - aggiunge - buon viaggio”.