Londra, 31 ottobre 2010 - Gli Swingle Singers rappresentano da oltre 40 anni l'eccellenza nella musicale vocale classica applicata al jazz e al pop. Nati in Francia nel 1963, gli Swingle sono diventati dagli anni '70 una formazione inglese richiesta dalla maggiori istituzioni concertistiche di tutto il mondo. All'interno del gruppo (quattro uomini e quattro donne) c'è una continua rotazione di componenti che scelgono di compiere altre esperienze artistiche. Ma c'è chi rimane molto tempo, come il tenore Richard Eteson che ha organizzato un concerto d'addio dopo dieci anni all'interno della formazione. L'avvenimento è stato celebrato al Cochrane Theatre di Londra in un concerto a inviti.
 

L'ultima decade degli Swingle Singers è stata caratterizzata dal mantenimento di un repertorio tradizionale, autori come Johann Sebastian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart riletti jazzisticamente, brani dei Beatles e altri autori del pop e del rock, standard jazz. Ma anche con momenti in cui un gruppo classico fa i conti con la musica del presente, facendo proprie alcune tecniche vocali come il Beatbox. In tutti questi passaggi Eteson è stato sempre presente collaborando con tanti colleghi e dando il proprio contributo nelle scelte individuali dei direttori artistici e in quelle collettive del gruppo.
 

Per questo il concerto ha assunto le caratteristiche di una grande varietà di momenti, tipici anche di una festa, dove Eteson ha cambiato continuamente i costumi di scena mentre gli altri sette componenti sono sempre rimasti con lo stesso abito. Da Mood Swings a Retrospective, da Beauty and The Beatbox a Ferris Wheels, Eteson e compagni hanno ripercorso gli album pubblicati dagli Swingle dal 2000 e con il recupero di altri brani di un repertorio lungo quasi mezzo secolo.
 

Tanti gli ospiti, a partire dal contrabbassista Alexander L'Estrange e dal batterista Mike Bradley che con il soprano Joanna Forbes (ex Swingle) hanno interpretato insieme al gruppo la Sinfonia dalla Partita numero 2 di Bach con lo stile e i vestiti anni ’60. Oppure i beatboxers Roxorloops (dal Belgio), Mc Zani e jestar* (ovvero Jes Sadler, Swingle Singer per 7 anni) che hanno accompagnato The Fifth of Beethoven, il brano da discoteca costruito negli anni '70 sulla quinta sinfonia beethoveniana, e Lady Madonna dei Beatles.
 

Soprattutto c'era Ward Swingle, classe 1927, giunto apposta dalla Francia che ha diretto nel suo arrangiamento delle Country Dances non solo gli otto cantanti, ma tutti gli ex componenti della formazione presenti in sala invitati a salire sul palco per un’esecuzione unica ed irripetibile. Alla fine Eteson ha lasciato il testimone, anzi il microfono, al nuovo tenore Oliver Griffiths. La serata si è conclusa con Tonight di Leonard Bernstein, una notte bene augurante per tutti i protagonisti e specialmente per i rinnovati Swingle Singers.