Bologna, 30 gennaio 2011 - 'A far l'amore comincia tu'. Bob Sinclar e Raffaella Carrà insieme.«Associazione impossibile, ma io amo rendere l’impossibile possibile». Ad annunciare in anteprima la nuova collaborazione è proprio Bob Sinclar. «Ho appena finito il pezzo» dice entusiasta sui divanetti dell’Hotel Carlton a Bologna. Classe 1969, il produttore e dee-jay francese più acclamato degli ultimi tempi ha remixato la canzone di Raffaella Carrà, che quandò uscì nel 1977 fece molto scandalo.

Sinclar lo ha fatto ascoltare ieri sera per la prima volta ai giovani in delirio allo 'Chalet delle Rose' a Sasso Marconi nel Bolognese, terra di nascita di Raffaella. «Gli italiani sono incredibii, sono esuberanti, qui ti amano o non ti amano. Ma se ti amano ti danno il cuore». Nei suoi venticinque anni di carriera, Bob Sinclar non aveva ancora collaborato con un artista italiano. Perché la Carrà? «E' un’icona disco, gay, di tutte le generazioni» spiega. Una collaborazione con le celebri Rihanna o Beyoncé «sono troppo calcolate». E lui non è decisamente così. L'autore del famoso pezzo 'Love generation' del 2005, che gli diede il boom, cerca l'originalità. Che per lui «è fare qualcosa di differente, per me fare musica è combinazione di energia e emozione. Con un testo, una melodia, il suono». «La musica è tutta la mia vita - continua muovendo energicamente le mani -, rappresenta tutte le emozioni della vita. Non puoi non ascoltare la musica, quando sei triste, quando sei contento, quando fai l’amore. J’adore».
 

«Le petit blonde», come lo hanno definito i giamaicani. L’ultimo cd ’Made in Jamaica’ ha ricevuto la nomination, la seconda per Bob Sinclair, ai prestigiosi Grammy Awards, come miglior album raggae. «E’ straordinario» commenta. «Ho fatto questo album in Giamaica per puro piacere, non per ragioni commerciali». Nell’album una rivisitazione acustica raggae di ’King of the Bongo’ di Manu Chao, e ancora di ’I wanna’con Shaggy e Sahara. Del paese di Sean Paul con cui ha inciso l'ultimo singolo 'Tik Tok' è rimasto innamorato, mentre ne parla gli occhi si illuminano. «Ho molto rispetto per la Giamaica. Sono arrivato in pantaloncini, maglietta e infradito». E' andato in giro per le strade del ghetto Kingston, dove «comprendi la mentalità della gente». Dove la musica ce l'hanno nel sangue, «è nella cultura africana». Bob Sinclar «un curioso e cerco di trasmetterlo nella mia musica». Ma come gestisce il successo? «La lucidità è una qualità, sono cosciente che la vita è fatta di momenti, di fasi».

Adora il tennis, l'ex calciatore Platini per lui è un idolo, ammira Prince, non sopporta il ciclismo. «Troppo sadomaso» e fa il gesto di stare seduto su una bicicletta. Gli piace Agassi, ma sopratutto Roger Federer con cui sogna di giocare una partita a Wimbledon. «Io sono perseverante, riuscirò a realizzare questo sogno e mi vedrete giocare con Rogerer». L'artista della dance che fa ballare milioni di persone in tutto il mondo cerca la spiritualità dei luoghi, delle cose, è «positivo». Perché ha scelto di fare il dee-jay? «Non ho scelto io, è la musica che ha scelto me».