Rimini, 18 aprile 2011 - Evolutivo è il party di Lorenzo alla partenza del tour a Rimini, dal linguaggio del corpo alla tecno art. Tridimensionale come il palco diviso sotto un cielo aperto a ventre di balena e coste di luci. L’'Ora Tour' destruttura la centralità della band con dietro il muro di schermi e lo divide fra il cinema, alla vostra destra, dove viene proiettata la video arte, e a sinistra lo studio di registrazione (l’habitat di Michele Canova, il produttore), con tre fonti del ritmo, le tastiere tecnologiche e i campioni analogici gestiti live da Christian Rigano, il pianoforte e le tastiere vintage di Franco Santarnecchi, le chitarre e il basso di Riccardo Onori, il basso e la batteria di Saturnino.

Una lunga pedana e il palco profondo, nella pancia della gente, dove si sviluppa il racconto di un concerto che esplora il futuro e il presente di un album sperimentale che ha solide radici nel passato di Lorenzo. Che è elettronico, cupo e danzante. La tensione lunga come l’ultimo album, l’introduzione di Piero Angela, i cambi d’abito stupefacenti, le scarpe scintillanti copiate da Sammy Davis Jr (un crooner elettronico, un Sammy Davis sulla luna, dice lui).

Perché Jovanotti si diverte, elegante in giacca e cravatta sottile, anni ’50, e Borsalino, a fare il crooner del Rat Pack di Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Jr. 'Megamix' è una botta di adrenalina e ritmo, lo show rotola fra i colori delle giacche e una danza che evoca un Michael Jackson filosofo e pioniere.

'Amami', 'L’elemento umano', 'Le tasche piene di sassi', i passaggi acustici della mente, dell’anima e del cuore, sono un diario sentimentale, intimamente politico e sociale. Non sporcato dalla cronaca. Oltre la cronaca.

Palazzetto sold out da mesi, molte famiglie con bambini. E’ ai più giovani che Lorenzo vuole parlare, cantare, arrivare. 'Tutto l’amore che ho' e 'Mi fido di te' sono il lessico della conoscenza, di quel che ognuno mette in gioco in un amore. “Ombelico del mondo” il motore immobile di un’energia pulita. Sergio Papalettera e i Ragazzi della prateria liberano il segno della creatività, con altri artisti ospiti, il movimento sviluppa linee di luce, diventa gabbia tridimensionale.

Il set acustico raduna tutti, con chitarre, fisarmonica e percussioni, al centro e rilegge 'Ciao mamma', 'Serenata rap', 'Piove'. 'Quando sarò vecchio' un momento grottesco di teatro, 'Ragazzo fortunato' la bella nostalgia, i titoli di coda sono cinema e 'Baciami ancora'. Progetto in progress geniale, sintesi sperimentale e danzante di un Nuovo Mondo. Bellissimo e possibile.