Roma, 19 aprile 2011 - Ieri ha compiuto 32 anni. Gli ultimi tre le hanno radicalmente rivoluzionato la vita ma la lista dei desideri, per Giusy Ferreri, è ancora lunga. "Anche se, dovendo scegliere un regalo di compleanno davvero gradito, opterei per riuscire ad avere Linda Perry come produttrice del mio prossimo album".

Il presente si chiama invece Il mio universo ed è questa tracklist che fa da muro portante del tour che in questo mese la porta a toccare sette diverse piazze, tra cui, stasera l’unica emiliano-romagnola, il Teatro delle Celebrazioni di Bologna (inizio ore 21).

Per chi ha ancora nell’orecchio ‘Non ti scordar di me’, ‘Il mio universo’ rappresenta un’evoluzione o una svolta?
"Diciamo che vi ho trasferito la versatilità e la vivacità della mia personalità. A differenza di Gaetana e di Fotografie, questo parla molto di me: ci sono brani parecchio ironici e altri più aggressivi. In più ho potuto riversarvi sonorità più nere e forti. Stavo rischiando di chiudermi in uno stile non mio e allora d’istinto ho voluto tornare alle origini, ritagliandomi una maggiore libertà di sfogo vocale adottando ritmiche più incalzanti".

Quando un boom atteso e perseguito per almeno un decennio ti scoppia finalmente tra le mani che effetti produce?
"Io sono decisamente migliorata. Per assurdo sono più serena, soddisfatta. Nonostante l’indubbia impennata dello stress, sono appagata e spero solo di poter continuare su questi ritmi ricevendo il consenso del pubblico che finora non mi ha mai abbandonata".

Che differenza c’è tra l’arrivare al successo da adolescenti o quasi e in età più matura?
"Uscire da un talent come Amici o X Factor è molto diverso. Sui più giovani il team della casa discografica che li prende in carico deve agire per costruire una personalità. Nel mio caso, come per Nathalie e Noemi, le idee artistiche sono già piuttosto chiare e allora possono subentrare difficoltà di gestione per come viene inteso il lavoro".

Sanremo è stata una soddisfazione o una delusione?
"E’ stata un’esperienza nuova che mi ha consentito di conoscere tante gente ma su cui non nutrivo alcuna aspettativa. Portando sul palco un’immagine nuova, più fedele a me stessa ma inedita per i più, immaginavo di essere eliminata subito, alla prima sera, e invece sono stata fortunata. Però i risultati migliori sono arrivati dopo, nelle rotazioni radiofoniche. E tutto sommato per me era più importante che portare un brano ruffiano al Festival".

La partenza a razzo con ‘Non ti scordar di me’ è stata penalizzante per il prosieguo o è uno scivolo su cui vive ancora di rendita?
"L’attenzione creata da quel successo non è mai venuta meno, segno che non ho deluso le aspettative, però la mia personalità m’impone di mettermi continuamente in gioco sia come autrice che come interprete. Il problema è come ti considera la casa discografica: io non volevo essere un limone da spremere, né diventare un burattino".

E interiormente qual è stato il cambiamento più tangibile?
"Il fatto di aver accumulato tante illusioni poi frustrate, mi ha consentito di mantenere ben saldi i piedi a terra. Quando lavoravo in un supermercato e al contempo ero sotto contratto con una casa discografica mi sembrava tutto terribilmente astratto, poi quando il sogno è diventato realtà, il mio impegno primario è stato ed è quello di prendere il treno in corsa".

L’accostamento ad Amy Winehouse la lusingava?
"Mi ha fatto piacere che solo su di me a X Factor abbiano individuato un parallelo così preciso, che evidenziasse un contesto ideale, sonoro e vocale così specifico nel quale incasellarmi. L’ho considerato un segno di distinzione, perché, al di là di tutto, si tratta di una personalità forte, ben caratterizzata".

Nel parterre delle colleghe ne ama qualcuna in particolare? Ormai la maggior parte, come lei, è frutto di reality...
"Premetto che considero le donne il vero sesso forte della musica. Direi che, a parte Marco Mengoni, che pure ha un tipo di vocalità molto femminile, mi piacciono Noemi, Nathalie, anche Alessandra Amoroso. Però i miti italiani sono le grandi: Mina, la Bertè, Mia Martini, Patty Pravo, Carmen Consoli, Paola Turci".
Anche se lassù, sull’Olimpo, Linda non ha rivali.