Edimburgo, 8 settembre 2011 - Ha una storia curiosa la cantante e autrice di Edimburgo Rosie Nimmo. Perché la sua carriera artistica ha preso vita solo pochi anni fa e prosegue parallelamente alla sua attività di terapista. Tutto merito di un esperto di voci che scoprì il suo talento e che le consigliò di andare avanti. Così cantare per Rosie è stata una sorta di missione che l'ha portata a diventare parte di una rock e blues band, prima di spiccate il volo da sola e formare un suo gruppo, chiamato in primo tempo Rosy Blue.

 

Da quel momento partecipa abitualmente ai festival di tutta la Gran Bretagna e non poteva non tornare nella sua Edimburgo al Fringe (più precisamente all'Acoustic Music Center at St Bride's). Nella sua formazione musicale Rosie Nimmo dimostra di aver assimilato i grandi nomi del cantautorato angloamericano da James Taylor a John Martyn, da Carole King a Leonard Cohen. Il suo stile acustico, con il supporto del bassista Tommy Nimmo e della violoncellista Emma Turley, ha un contraltare jazzato e di grande efficacia nello stile del chitarrista Stuart Allardyce. Sono proprio le note di quest'ultimo a dare un valore aggiunto stilistico alle canzoni di Rosie Nimmo, dalla melodia molto lineare che evidenzia i testi. Sono due gli album della songwriter, " Lazy and Mellow" e "Home" usciti tra il 2009 e il 2010, e tra i brani proposti ci sono proprio quelli che danno il titolo ai dischi.

 

A questi si aggiungono "Timeclock" una curiosa milonga in salsa scozzese, o la ballata "Little Hill". Un concerto fatto di intimità e partecipazione del pubblico venuto ad ascolare melodie del nord, ma a loro modo calde e solari.