Roma, 02 febbraio 2012 - MP COSA? Neil Young, il visionario rocker e chitarrista canadese, smaschera l’ascolto contemporaneo dei file musicali e chiama a testimoniare Steve Jobs, uno che "amava ascoltare gli album di Bob Dylan su vinile". Steve e Neil stavano lavorando a una nuova versione dell’iPod, il lettore musicale della Apple. Spinti dalla comune passione per l’alta fedeltà. Il fondatore della Casa di Cupertino e il mitico rocker, riferisce il quotidiano britannico “The Guardian”, volevano sviluppare un nuovo lettore in grado di riprodurre "audio ad alta risoluzione" e di scaricare i contenuti "mentre uno dorme", 30 minuti a canzone, per un totale di 30 cd, fedeli al 100 per cento.
Lo ha rivelato Young in una conferenza a Laguna Niguel, in California. "Steve Jobs era un pioniere della musica digitale — ha rivelato —, ma quando andava a casa preferiva ascoltare i vinili». Jobs e Young erano colpiti, secondo la versione di Neil, dalla perdita di qualità dei nuovi formati audio compressi, dall’a"senza di memoria storica e culturale, le copertine e i libretti degli album in vinile. Lo verifico negli ascolti quotidiani: meglio il cd sempre dei file compressi, anche se certi album in vinile anni ’50 hanno una dinamica strabiliante in Dynagroove (basta “Kind of Blue” di Miles Davis e alcuni Rca). Gli Mp3 hanno invece solo il 15 per cento delle informazioni musicali contenute nei master delle registrazioni e note.

L’ERA DIGITALE, Jobs ne era cosciente, invece di migliorare la musica la peggiora: non conviene investire tempo e soldi nella produzione se poi non si ascolta la differenza. Da qui il progetto controrivoluzionario, poi Jobs è morto in ottobre per un cancro al pancreas. Steve, secondo il biografo ufficiale, Walter Isaacson (autore di “Steve Jobs”), amava la musica degli anni Sessanta, aveva tutte le registrazioni “live” di Bob Dylan, sette Lp dei Beatles e sei degli Stones.
"Ma erano le parole di Dylan a scatenare gli accordi del suo pensiero creativo", come ha raccontato Steve Wozniak, co-fondatore di Apple. Era sorpreso che, con la musica "le persone avessero barattato la qualità con il prezzo". La pensa così anche Spielberg e la sua Vynil Film, casa di produzione con DreamWorks di 'Almost Famous', docufilm strepitoso sul rock degli anni Settanta, la critica musicale e le band, la leggenda di album e concerti. E 'Alta Fedeltà', libro e film, due manifesti perfetti del Jobs e Young pensiero.