Sanremo, 19 febbraio 2012 -  Schizzano verso l’alto gli ascolti del Festival di Sanremo nella serata della finale e del ritorno in scena di Adriano Celentano. E sono numeri di eccellenza. Ieri la prima parte della serata è stata seguita da 14 milioni 456mila spettatori, con share del 50,93 per cento.

Sono stati gli ascolti più alti di questa edizione. E superiori alla finale dello scorso anno, quando gli spettatori furono 12 milioni 537mila e lo share del 45, 97 per cento. Ieri la seconda parte della serata è stata da 12 milioni 031mila spettatori con share 68,74 per cento, e anche questi i più alti dell’edizione.

La media ponderata è stata di 13 milioni 287mila spettatori e share del 57,43 per cento: dati più alti addirittura dal Festival del 2005: ma per trovare un risultato di simile portata bisogna risalire al secondo festival condotto da Fabio Fazio nel 2000.

MORANDI - "Prima di venire qui, sono stato a fare colazione con Adriano e ci siamo un po' rasserenati dopo questi 15 giorni. Gli ho chiesto: perché non vieni in sala stampa? Lui mi ha detto: 'no, vai tu, salutami tutti. Però non avere toni trionfalistiici, perché bisogna saper vincere'...". Lo ha raccontato Gianni Morandi nella tradizionale conferenza stampa di bilancio del 62mo Festival di Sanremo. "Sono felice - ha detto Morandi -. Questa è un’edizione che comunque rimarrà nella storia. Per la presenza di Celentano, ma anche l’incontro con Rocco Papaleo è stato molto felice. Mi aiutato a condurre. Io non sono un conduttore. Ho fatto tante gaffe. Quella di ieri sera poi.... sono riuscito a dire: 'il 29 settembre si paga il codice', sbagliando sia il mese che il nome del canone".

I FISCHI AL MOLLEGGIATO - Le contestazioni a Celentano? "Assolutamente pilotate", secondo il presentatore. "C’era uno schema preciso, quattro persone posizionate in punti diversi che, quando c’era una pausa, partivano". A sua memoria, "non è mai accaduto in tanti anni di Festival qualcosa di simile. Certo, c’è chi contesta se la vittoria va a uno o all’altro, ma fischi e contestazioni così no". Insomma "che la cosa sia stata organizzata - chiosa - per me è sicura".

GIANNI NON SI 'RICANDIDA' - "Dopo quattro edizioni del Festival con 'Bonolis Clerici, Morandi, Morandi', c’è bisogno di facce nuove". Morandi non si ricandida per il prossimo anno, secondo cui "anche per il modo in cui è costruito l’evento, andrà fatta riflessione". Morandi fa notare come "quando andiamo a vedere gli ascolti di ieri sera, bisogna tornare a Fazio per altri numeri così, ma è chiaro che l’impianto sarà da rinnovare". "Noi potremo dare una mano - assicura - visto che conosciamo bene quanto sia complessa la macchina da dentro". Potrà tornare magari in qualità di cantante in gara? "Magari", risponde.

IL DIRETTORE DI RAIUNO - "L’insistenza di Celentano è stata antipatica, fortemente stridente con il profilo artistico del personaggio". Lo ha detto il direttore di Raiuno Mauro Mazza, che si è detto d’accordo con le valutazioni del presidente della Rai Paolo Galimberti. Garimberti, ha osservato Mazza, "dice che Celentano era fuori contesto. A me pare che Celentano è da 50 anni fuori contesto. E questa è una delle caratteristiche che lo fa diverso e unico". Mazza però ha detto di capire anche "le valutazioni positive, fatte a caldo, fatte da 'ambienti della Rai', che immagino autorevoli, su questa esibizione: Celentano ha provato a spiegarsi senza inveire, senza reiterare, dopo le polemiche che aveva scatenato".

Per il direttore di Raiuno, comunque, "l’intervento di Celentano sembrava quelli che si fanno nelle riunione diocesane: un ragionamento basico, elementare, da credente, che va valutato in questi termini". In ogni caso Mazza si è detto convinto che "tra pochissime ore delle sue prediche e sermoncini non resterà traccia se non negli archivi, nelle teche. Resterà l’emozione di quando canta e l’emozione grandissima del duetto con Gianni Morandi".

IL DIRETTORE ARTISTICO - "I miei amici sono gli artisti e la gente dello spettacolo. Adriano ne è la prova, così come la serata del giovedì con i duetti internazionali. Per quanto riguarda la Rai, non si è mai fatta viva a propormi il rinnovo del contratto". Così Gianmarco Mazzi, che come aveva annunciato ieri, non è presente in sala stampa per la conferenza finale del festival, in risposta alla dichiarazioni del direttore di Rai1 Mauro Mazza in conferenza.