Roma, 1 maggio 2014 - Concertone del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma. Ad aprire la maratona musicale dedicata al tema 'Le nostre storie. Accordi e disaccordi delle nostre radici, della nostra memoria e del nostro domani' e che è andata avanti fino a mezzanotte è stata la band salentina dei Crifiu. Il primo presentatore sul palco è stato Dario Vergassola. Sul palco, tra gli altri, Clementino, Bandabardò, Piero Pelù, Tiromancino, Modena City Ramblers, Stefano Di Battista e 50 sax del Conservatorio di Santa Cecilia.

NAPOLITANO: E' ALLARME LAVORO

Secondo i calcoli degli organizzatori sono state circa 700mila le persone presenti in piazza San Giovanni. A riferirlo, dal palco, è stato Edoardo Leo, uno dei conduttori dell’evento.

Sul palco del concertone Pierò Pelù ha attaccato il premier Matteo Renzi. Prima di cantare una versione rock de ‘Il pescatore’ di Fabrizio De Andrè, si è rivolto "al non eletto, ovverosia il boyscout di Licio Gelli". "Deve capire - ha detto il cantante - che in Italia c’è un grande nemico ed è un nemico interno, è la corruzione, la disoccupazione, il voto di scambio, la mafia, la ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi". E poi ha commentato il provvedimento degli ottanta euro in busta paga. "Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro". Pelù prima di passare alla musica ha detto anche: "Le spese militari per gli F35 rubano i soldi alla scuola e agli ospedali".

IL PRIMO MAGGIO NEL MONDO

Il concertone di piazza San Giovanni torna ad essere il luogo dove "parlare di storie e di lavoro", un luogo quindi che diventa anche di "partenza" e di "presenza" del sindacato, ha detto invece Susanna Camusso, leader della Cgil, arrivata a piazza San Giovanni per seguire la seconda parte. Camusso ha quindi sottolineato che si tratta in sostanza di un ritorno allo spirito che ha dato vita all’appuntamento di questa piazza con il primo maggio, e dalla "troppa, troppa musica" degli ultimi anni e che "non è il nostro ruolo", ora si va verso il recupero del progetto di "costruzione di una relazione. Il nostro dev’essere un messaggio di presenza", e dunque "stiamo tornando all’antico, parlando di storie e di lavoro". 

A TUTTA MUSICA ANCHE A TARANTO - "Buongiorno Taranto e buona festa del lavoro". Con queste parole l’attore Michele Riondino ha introdotto nel primo pomeriggio lo spettacolo del primo maggio nel Parco archeologico delle Mura greche a Taranto. "Signor presidente del consiglio, signori ministri, signor presidente della Regione, signor sindaco e signori sindacalisti - ha detto Riondino - non dimenticate che continueremo a maledirvi ogni giorno per tutto ciò che potreste fare e non fate, per ciò che avreste potuto fare e non avete fatto. Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che avete soffocato".

‘Sì ai diritti, no ai ricatti’. E’ questo il titolo della manifestazione di Taranto. Al centro del dibattito c’è la fabbrica dell’Ilva e un interrogativo ‘Futuro?...Ma quale futuro?!’. L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti, gruppo autonomo formatosi nel 2012 dopo il sequestro degli impianti dell’Ilva da parte della magistratura e determinato a promuovere la volontà di rinascita della città pugliese.

Gli incontri sono partiti alle 9 con la presenza dei sindacalisti Fiom Maurizio Landini e Giorgio Cremaschi. La rassegna musicale, invece, è iniziata alle 15. Direttori artistici dell’evento, che si è autofinanziato grazie all’aiuto dei commercianti e degli albergatori locali, sono Roy Paci e Michele Riondino. Hanno condotto Luca Barbarossa e Valetina Petrini. Ad aprire i concerti, Caparezza. Poi sul palco, fino a mezzanotte, si sono susseguiti, tra gli altri, Afterhours, Après La Classe, Diodato, Sud Sound System Official, Tre Allegri Ragazzi Morti, Una, Vinicio Capossela e la Banda della posta.