Roma, 5 agosto 2010 - "Spero, a X Factor, di trovare i nuovi Elio e le Storie Tese. Anzi no, è impossibile. Non ci saranno mai i nuovi Elio e le Storie Tese, perché noi siamo troppo forti". Elio, al secolo Stefano Belisari, classe ’61, diplomato in flauto traverso al Conservatorio di Milano, anima e front man del gruppo Elio e le Storie Tese, la vede così.

Per chi si fosse sintonizzato solo adesso, Elio è la new entry fra i giudici del prossimo “X Factor”. Il talent show di Raidue che ha lanciato personaggi come Giusy Ferreri e Marco Mengoni approda alla quarta edizione con quattro giudici (invece di tre), tutti nomi nuovi eccezion fatta per Mara Maionchi.

Via Morgan, dunque, via anche Claudia Mori, nessun ritorno di Simona Ventura: dentro, con Anna Tatangelo ed Enrico Ruggeri, Elio di Elio e le Storie Tese. Un altro personaggio non banale. Ironico, caustico, ma anche grande musicista, lui e i suoi complici. Sanno suonare di tutto, ma senza darlo a vedere. Sembrano gli Skiantos, e invece sono la Filarmonica di Berlino, ma fosforescente.

Nei giorni scorsi a Giffoni, al festival del cinema per ragazzi, Elio e le Storie Tese hanno suonato, sfidando - e battendo - anche un temporale spielberghiano, con lampi spaventosi ed effetti speciali da fantascienza. Prima del concerto, che fa parte del tour “Bellimbusti balneari 2010” con cui la band sta girando tutta Italia, abbiamo chiesto a Elio di commentare il suo ingresso fra i giudici di “X Factor”.

Loro sono sempre stati un gruppo lontano dai circuiti della promozione televisiva, dei canali nazionali, del frullatore tv. E ora invece il leader, Elio, va a impelagarsi tra le discussioni feroci dei giurati che si vogliono rendere protagonisti? «E’ necessario - dice lui - . E’ necessario mettersi in gioco. Ci sono così poche trasmissioni televisive dedicate alla musica, oggi, che sarebbe assurdo ignorarle, tenersene lontani. Se si vuole incidere sulla realtà musicale italiana oggi, bisogna passare anche da lì».

Rispetto a questi giovani e alla loro ricerca del successo, Elio ha le idee chiare: "Il successo improvviso a volte può diventare un problema. Noi non abbiamo corso questo rischio, avendo fatto una lunghissima gavetta. Quello che manca, a molti di questi ragazzi, è l’incontro, anzi lo scontro col pubblico vero, quello dei locali. Ma il punto è il motivo che ti spinge ad andare al talent show, cioè la ricerca del successo più che la voglia di esprimerti, di fare musica, di ricercare, di inventare, di comunicare. Ricordiamoci che si parla di arte. Se il tuo obiettivo è quello di vincere il programma e basta, ti sei dimenticato della cosa più importante".

Prosegue Elio: "Vorrei trovare ricerca, innovazione, coraggio. Mi interessa più quello, che non un ragazzo con una splendida voce che canta roba già sentita. Essere il migliore nell’imitare gli altri non ha senso. Se proprio devo ascoltare la canzone melodica all’italiana, allora preferisco gli originali, Massimo Ranieri o Gianni Morandi".

Di più, sulla sua partecipazione da giurato, non riesci a strappargli. Ma le prime puntate di avvicinamento al talent show Elio le ha già registrate. Andranno in onda il 30 agosto e il 4 settembre su Raidue. Chi c’era, giura che Elio ripeteva a tutti gli artisti "ti confermo quanto ti avevo detto al casting", anche quando al casting non aveva detto proprio niente