Roma, 14 ottobre 2010 - Annozero sospeso per due puntate, ma da lunedì. Stasera in onda “e faremo il nostro lavoro come al solito. E come al solito daremo molto fastidio. Molto”, avverte Sandro Ruotolo, protagonista del programma condotto da Michele Santoro, al Secolo d’Italia. Per Ruotolo, con la sospensione al conduttore, in realtà “hanno voluto chiudere Annozero. Hanno voluto chiudere una voce scomoda”.

Perché con Santoro sospeso una “grande azienda cercherebbe di salvaguardare il prodotto giornalistico, il programma, anche per evitare di perdere risorse preziose provenienti dalla pubblicità. E invece niente. Masi ha fatto di tutto per non evitare danni all’azienda che dirige”. Insomma “non esiste un motivo aziendale ed editoriale per ‘oscurare’ Annozero per due puntate. Eppure Masi ha fatto proprio questo. Per evidenti ragioni politiche. Qualcuno ricorda l’inchiesta di Trani?”.

SANTORO IN TRASMISSIONE- Michele Santoro prende di mira Silvio Berlusconi dopo il provvedimento di sospensione contro di lui deciso dal direttore della Rai Mauro Masi: "Noi, caro presidente del Consiglio - dice nel tradizionale discorso di apertura di Annozero - non siamo l'opposizione della tv. Siamo il primo programma di informazione della tv italiana e insomma, io l'ho sempre rispettata ma questo è il motivo per cui lei, come si dice, 'non ce vo' stà'. Noi non siamo perdenti, siamo forti e questo è il problema".

I dieci giorni di sospensione inflittigli dal direttore generale della Rai rappresentano "una punizione umiliante, una cosa che non si è mai vista in questa azienda, nemmeno a quelli che hanno rubato". E allora per un verso ecco il ricorso all’arbitrato interno per capre se il provvedimento sia fondato o meno, e per un altro verso siano i telespettatori a scendere in campo, scrivendo direttamente al presidente della Rai Paolo Garimberti e chiedendo che ‘Annozero' non sia sospeso per le due puntate che ‘cadono' nel periodo di validità del provvedimento disciplinare. È l’appello che Michele Santoro ha lanciato questa sera parlando della vicenda che lo coinvolge in prima persona. Santoro ha chiesto ai telespettatori del programma di Raidue che "in ogni caseggiato venga raccolta una dichiarazione rivolta al presidente della Rai e dove si dica ‘io sono un abbonato della Rai e non voglio essere punto al posto di Santoro. Non interrompete ‘Annozero'".


Santoro ha proseguito
dicendo ai telespettatori "«vorrei che voi non perdeste di vista un concetto fondamentale avete diritto a non vedere ridotti i vostri cervelli a un’unica ‘marmellatà televisiva. Se farete queste cose e se faremo vedere quanti siete che riconoscono la dignità e la diversità del lavoro, vuol dire che abbiamo dimostrato che questa è l’anteprima non di ‘Annozerò ma di un anno nuovo che sta per cominciare".

Un coro generale sulle note e le parole de «La libertà» di Giorgio Gaber e del pittore viareggino Sandro Luporini, protagonisti Michele Santoro, Vauro Senesi, Sandro Ruotolo, ed anche il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, che di 'AnnozerO' questa sera è stato uno degli ospiti. Così si è conclusa la puntata del programma di Santoro su Raidue: "La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione", le parole del ritornello del brano di Gaber cantate nello studio, con Santoro che incitava il pubblico a seguirlo. 
 

MASI: GIALLO DEL LICENZIAMENTO - Se stasera Santoro attacca Masi ad Annozero “lo licenzio”. Lo dice lo stesso Dg Rai al Messaggero. Masi ribadisce che è “intollerabile” che “milioni di italiani vedano in diretta televisiva un dipendente che manda platealmente a quel paese il suo capoazienda”. Dunque nulla di sproporzionato, “sentiti i legali ho fatto il massimo come tempi e come modi. Ho applicato puntualmente la normativa vigente”. Del resto “lei lo sa che alla Bbc solo per aver ironizzato sul direttore generale con un messaggio su Facebook un dipendente è stato licenziato? Li-cen-zia-to, mica dieci giorni di sospensione”.

In mattinata però esce una nota del Dg Rai: "Non ho mai rilasciato alcuna intervista a ‘Il Messaggero' men che meno posso aver ipotizzato un eventuale licenziamento di Michele Santoro che, come è noto è una competenza al di fuori dei poteri diretti del Direttore Generale".
 

VAN STRATEN -  Degli eventuali danni che dovessero derivare da una sospensione di Annozero, deve rispondere il direttore generale della Rai Mauro Masi, dice Giorgio Van Straten, consigliere Rai. "Se il ricorso che sicuramente Santoro adirà alla magistratura gli desse ragione, chi pagherà il danno delle trasmissioni e della pubblicità non andate in onda? Nel Cda di ieri - conclude Van Straten - ho fatto mettere a verbale che ne risponda personalmente chi ha erogato la sanzione, quindi il direttore generale".

"C’è una prassi aziendale che è sempre stata seguita in questi casi - spiega l’esponente del Cda Rai ai microfoni di Radio Città Futura - quando viene comminata una sanzione a un dipendente, la scelta del periodo in cui collocarla viene demandata al direttore di rete, perchè la punizione riguarda il dipendente e non la trasmissione, e il direttore di rete di solito la colloca nel periodo in cui la trasmissione normalmente non va in onda: cosi’ il dipendente ha la sua sospensione dal lavoro e dallo stipendio ma non si perde la trasmissione. In questo caso invece la sanzione e’ stata fatta in primo luogo per fermare la trasmissione’’. Secondo Van Straten ‘’questo e’ un fatto grave e inaccettabile, anche perche’ cosi’ l’azienda subisce un danno".

TRAVAGLIO -  “Il direttore generale della Rai è nominato dal Presidente del Consiglio e, ovviamente, fa quello che gli dice il Premier. Lo trovo naturale. E’ il suo mestiere. Il nodo è che la Rai non dovrebbe essere nella mani dei partiti”, dice invece Marco Travaglio alla Stampa. Quanto alla sospensione di Santoro “era inevitabile, ormai si sa che fa troppo bene i bicchieri. Del resto - dice Travaglio, ancora in attesa del contratto per Annozero - credo che la sospensione di Michele sia perfettamente coerente con la linea editoriale di questa Rai”.


Una linea che risponde
a logiche politiche che aziendali: “La penserei diversamente se non avessimo già le prove. Basta ricordare cosa è venuto fuori con le intercettazioni di Trani. In quelle intercettazioni c’era un ordine preciso a chiudere Annozero, con Berlusconi che chiama tutti pur di ottenere il risultato. Lì, insomma, c’era tutto, la violenza, le minacce..Ecco, all’epoca Masi diceva che era ‘roba da Zimbabwe’, ora mi pare che abbia preso la cittadinanza onoraria di quel Paese”.