Roma, 8 novembre 2010 - "Non siamo nel fascismo, ma la macchina del fango fa sì che la democrazia sia in pericolo. È la macchina che scatta se ti metti contro questo governo. Fa sì che prima di scrivere o criticare, ti venga in mente che domani ti attaccheranno sul privato, e allora magari non scrivi più". Con queste parole Roberto Saviano ha iniziato il suo intervento a 'Vieni via con me'. La macchina del fango, ha proseguito, "interviene per far sembrare che siamo tutti uguali" e invece "dobbiamo sottolineare le differenze".

L’autore di Gomorra ha poi citato "la storia della casa di Montecarlo di Fini, che è stato intimidito", poi la vicenda di Boffo, "direttore cattolico che inizia a criticare governo da un giornale cattolico (Avvenire, ndr). E la macchina del fango lo mostra come una specie di criminale perché omosessuale: impensabile, incredibile". E ancora la vicenda della "presunta omosessualità di Caldoro" diventata "l'arma usata da un suo collega di partito, Cosentino".

Lo scrittore si è poi rivolto direttamente ai giovani per raccontare "di una persona che è riuscita a resistere a una macchina del fango gigantesca, Giovanni Falcone".

SHOW DI NICHI VENDOLA - Da "invertito" a "buzzarone", da "pederasta" a "cripto-checca": Nichi Vendola, ospite stasera di Fabio Fazio e Roberto Saviano, legge l’elenco dei diversi modi per definire gli omosessuali. Gli fa eco subito dopo Saviano che mette in fila i comportamenti che 'dalle sue parti' individuano i gay: dalla "birra con le fette di limone" alle "unghie pulite" alle "scarpette sugli scogli" al "fare la puntura da sdraiati". Commento ironico di Vendola: "Non so più qual è la mia natura sessuale".

Poi però il tono si fa serio e Vendola legge l’elenco delle possibili espiazioni dell’omosessualità: da "evirato" a "deportato nei lager e nei gulag", da "confinato" a "ricoverato in manicomio" e "stuprato per punizione". E ancora le classificazioni dell’omosessualità nella vita pubblica: "crimine", "disordine", "pulsione di morte", "sporcizia", "peccato". Allora, conclude Fazio citando una recente battuta del premier Berlusconi, "si dice che è molto meglio guardare le belle ragazze che essere gay?". "E’ molto meglio essere felici", risponde Vendola.

ROBERTO BENIGNI - "La mafia una volta ti ammazzava, ora invece ti manda due escort in bagno... Io ho il terrore di questo. La mafia può arrivare a delle cose terribili, quando si vendica fa queste cose tremende". Così Roberto Benigni durante il suo intervento, parlando della vicenda Ruby e prendendo a spunto le parole del Presidente del Consiglio, quando ha parlato di vicenda che potrebbe essere in realtà una vendetta della mafia. Benigni ha definito "spettacolare" questa frase del premier ed ha aggiunto: "Io dico allora che la mafia ha scambiato stile. Siete delle bestie, vendicatevi con me, fate schifo maledetti mafiosi: vi fornisco l’indirizzo dove sto in albergo a Milano, via Garibaldi, terzo piano stanza 14, non è che stasera mi fate trovare due brasiliane in camera?".

Poi gag sulla Bindi. "Rosy, dai, tu gli garbi, sacrificati per il partito". "Rosy tu gli piaci, si vede, ti nomina sempre...fa continui riferimenti a te. Fai così dai una foto a Fede e così ti intrufoli. Vai là e digli che sei maggiorenne - urla il comico toscano - tutto regolare mi raccomando, e quando resti sola con lui...digli chi sei! Rosy non devi temere niente perchè se ti arrestano basta che dici che sei la suocera di Zapatero".

E insiste sul premier: "Io sono stato l’iniziatore degli elenchi, ne ho uno anch’io: le donne di Berlusconi, non bastano due ore...". Roberto Benigni prende spunto dal motivo conduttore della parte iniziale della trasmissione, cioè una serie di elenchi: precarietà occupazionale, definizioni dell’omosessuale, pratiche punitive nei confronti degli omosessuali. Poi "io sono qui per parlare solo di politica. Questa Ruby, questa minorenne - se queste notizie venissero confermate - che è andata con il presidente - ripeto, se venissero confermate ma io non ci credo - si dice che c’è un presidente del Consiglio che è stato con una minorenne, e non è stato dato il nome del presidente per ragioni d’età, lo hanno criptato per alcuni giorni".

Battute per Masi. "Sono d’accordo a venir gratis, la Rai ha bisogno di soldi, però Masi non fare scherzi. A un semaforo quando ho abbassato il vetro un polacco mi ha riconosciuto e mi ha dato un euro..". Il comico ironizza sulle polemiche legate al suo compenso inizialmente indicato per la partecipazione al programma, compenso che non ci sarà perché il regista e attore toscano ha deciso di esserci a titolo gratuito. "Ringrazio la Rai, e anche Saviano e Fazio che mi hanno invitato: a voi do il 70 per cento del mio cachet di questa sera. Meglio gratis. Io ho portato lo champagne, Masi i bicchieri, i suoi personali, abbiamo brindato. Direttore generale siamo qua, ma chi c’è dietro, chi manovra? Che fai mi cacci? Sarebbe il colmo".

CLAUDIO ABBADO - No ai tagli alla cultura: mentre sullo sfondo dello studio campeggiano le immagini del crollo della domus dei gladiatori a Pompei, il maestro Claudio Abbado elenca i motivi per cui vale la pena difendere la cultura. "La cultura - dice - arricchisce sempre. E’ contro la volgarità e permette di distinguere tra bene e male. E’ lo strumento per giudicare chi ci governa. La cultura è libertà, di espressione e di parola. La cultura salva: sono stati la musica e i miei figli che mi hanno aiutato a guarire dalla malattia: l’affetto, l’amore dei miei figli, nipoti, di tutta la famiglia mi ha aiutato moralmente come non mi sarei aspettato. Io credevo che fosse finita, invece sono ritornato a vivere".

E ancora: "Con la cultura si sconfigge il disagio sociale delle persone, perché è riscatto dalla povertà". E "cultura è far sì che i nostri figli possano andare un giorno a teatro per poter vivere la magia della musica". Ma soprattutto "la cultura è un bene comune e primario, come l’acqua" ed è "come la vita, e la vita è bella’’, ha concluso Abbado.