Milano, 5 marzo 2011 - AND THE WINNER IS... Ci metto subito due nomi: Annalisa e Danny. Con grande rispetto e qualche perplessità per gli altri (Danza compresa). Poi c’è la sfida di Maria De Filippi e di tutti quelli che lavorano al talent perché gli ascolti dell’ultima puntata non sono quest’anno irrilevanti: una media fra il 19 e il 20 per cento nel serale è ai minimi della forza di un formidabile format che non sembra aver raccolto tutti i fan delle scorse edizioni e neppure gli orfani di 'X Factor', flop di culto della stagione (e me ne dolgo).

È POI CURIOSO che questo accada nell’edizione della rivoluzione in cui Maria voleva rafforzare il talent e di tutto ha fatto perché vincesse la meritocrazia. Scuola durissima, prove infinite, commissioni esterne, esibizioni e sfide. Poi la pioggia di stelline, altre decine di sfide. Una ventina di votanti, tre giornalisti, i discografici e altri giudici esterni. Tutto molto macchinoso, regolamento elastico, mentre il racconto del talent, le idee di Maria e della redazione individuavano i possibili vincitori e i protagonisti del racconto.

OTTIMA annata per la danza, sto parlando del casting, mentre nel canto c’è un solo talento vero, Annalisa. E Virginio che ha fatto un percorso importante di crescita e autostima. Anche per questo, nel canto, “il racconto” a un certo punto ha prevalso su pagelle più tecniche. Giustamente. Come Diana, che ha voce, educazione musicale, intelligenza. E Francesca, pochissima voce, vitale ma ineducata. Non cattiva ma scorretta. E qui il reality si è mangiato 'Amici', capovolgendone i valori. Complice la scelta di affidare per molte puntate del serale solo a Platinette e Mara Maionchi il commento musicale. Ne è seguito il trattamento sistematico di Plati su Annalisa, sul ritornello del «non mi arrivi» e «non mi emoziona». Come se tutti dovessero essere delle icone gay. Mara, che l’aveva bocciata ai provini di “X Factor”, ha fatto capire che non le piace più di tanto. Si è esaltata invece l’emozione di Virginio, cantautore sensibile ma rivedibile, interprete appassionato ma normale.

GLI SLOGAN ripetuti, senza contradditorio, però arrivano alla gente e diventano voto e pregiudizio. Su Virginio, buon finalista del talent, e Annalisa, che ha rischiato anche l’accesso alla finale, dopo aver sempre avuto il massimo dei voti. Lei che ha studiato per dieci anni pianoforte e canto (jazz), avendo le categorie per giudicare le affermazioni di chi le stava davanti, nella semifinale si è ribellata con educazione. Stesso meccanismo nella danza: la versatile e furba Giulia, la più debole tecnicamente, è già una stella della tv. Ma ha paura, giustamente, di ballare con la David Parsons Dance Company. Il contrario dell’educata e umile sostanza di Danny. Scelte non del tutto condivisibili, quindi, come la gestione dell’educazione e del rispetto. Un conto è reagire a caldo con una parola di troppo. Un altro deridere e insultare in modo volgare per una settimana un’insegnante, come ha fatto Vito con Alessandra Celentano. Se l’è cavata con molti risolini e poche scuse.

SO CHE MARIA è realmente vicina ai ragazzi, che cerca di capirli e aiutarli, difenderli e proteggerli in ogni modo, ma questo è profondamente diseducativo. Ho l’impressione che aprendo finestre da 'C’è posta per te' sulle famiglie, sostituisca l’etica dell’emozione all’etica dei valori veri. L’emozione vince sul talento, giustifica la maleducazione, la mancanza di rispetto, le scorrettezze. L’emozione purifica e distoglie l’attenzione da tutto il resto. Non è così nella vita e non dovrebbe esserlo anche in tv.