Roma, 20 giugno 2011 - Dopo l'addio alla Rai, cresce l'attesa per il nuovo 'X Factor' targato Sky. Soprattutto per il cast, di cui si vocifera possa tornare a far parte un giudice storico come Morgan.

Interrogato in occasione della conferenza stampa di presentazione di 'When you’re strange' di Tom DiCillo, documentario sui Doors, il cantautore ha preferito trincerarsi dietro poche sibilline parole.

"Se faccio X-Factor? Vorrei rispondere volentieri, ma non faccio un torto a Sky che ha un ufficio stampa che deciderà il momento in cui vorrà diffondere questa notizia - ha detto Morgan -. Non voglio dire nulla, mi sembra scorretto. Rispetto i piani marketing di Sky".

Morgan ha invece preferito soffermarsi sulla figura di Jim Morrison, morto quarant'anni fa. "Ho sempre avuto una passione per i Doors e, soprattutto, Jim Morrison: mi ha sempre ispirato una gran voglia di fare, non di farmi. Era una macchina sempre in moto, una vera stella, un grande fuoco che brucia dentro, ed è contagioso: quando uscii dalla proiezione di 'The Doors' di Stone, scrissi subito cinque canzoni nuove".

Il cantante si è anche soffermato sulla morte prematura del cantante, avvenuta il 3 luglio 1971: "Aveva 27 anni, come Hendrix, Janis Joplin e Tenco: un limite oltre cui non si riesce a passare, ma in quei pochi anni hanno prodotto tanto, con forza, intelligenza e intensità, mentre una persona normale ce ne metterebbe 60 di anni".

Sempre sui quei fatidici 27 anni, alla domanda di una giornalista sul "Dovevo morire come Jim Morrison" pronunciata recentemente da Vasco, Morgan affonda: "Ma è morto a 27 anni, almeno artisticamente. Sono serissimo".

E ancora: "Morrison è un modello educativo, il modello dell’espressione libera: nell’immaginario collettivo è passato quale violento, esagitato, un aizzatore di folle, ma era tutt’altro, una persona buona, gentile. Ancora oggi la sua luce si diffonde: ha qualcosa di cristologico, un martire, ingiustamente crocefisso. Ma era un poeta, e bisognerebbe studiarlo in quanto tale, come per Lou Reed: si è occupato di poesia, era un simbolista, come il suo idolo Rimbaud, che è anche uno dei miei santi, vicino cui riposa al Père Lachaise di Parigi".

Della mai confermata esibizione del sesso sul palco del celebre concerto di Miami del ‘69, l’ex leader dei Bluvertigo afferma : "Fu una delle cadute di Morrison, ma è come se di Morgan ci ricordassimo solo dell’intervista di Max" ('La cocaina fa bene', dichiarò Morgan, scatenando il noto polverone).

Morgan di Jim ricorda invece le "parole più micidiali delle molotov, che scossero l’America e ci scuotono ancora oggi: Morrison era un grande maestro nell’uso delle parole. Che oggi la società informatica ha rivalutato molto: è ritornato 'In principio era il Verbo', e qui sta la differenza contrattuale tra me e Sgarbi, perché io non conosco tutte le parole che sa lui".

Ma, ritornando a Morrison, la sua espressività sarebbe rimasta la stessa senza uso di droghe? "Non so, sicuramente sarebbe rimasta la stessa senza uso di alcool, che l’ha sfiancato. Tra le droghe, l’alcool è quella che fa più male, non a caso, la disintossicazione è più dura di quella dall’eroina. Anche se è legale, è una grande droga".