Milano, 01 ottobre 2011 - PRENDI UNO paghi tre. Potrebbe essere questo lo slogan di Raidue per la nuova prima serata del giovedì. A volte le circostanze sono tutto. Anche senza voler essere maliziosi, impossibile non notare che il posto che fu di Michele Santoro è stato occupato da Francesco Facchinetti e dal suo “Star Academy”, una specie di versione economica di “X Factor”. Ovviamente non si può paragonare una trasmissione di approfondimento giornalistico con un talent show, ma insomma il parallelo è inevitabile. E il parallelo dice che la prima puntata di Santoro, l’anno scorso, venne seguita dal 19% del pubblico, quella di “Star Academy”, l’altra sera, dal 6% (1,3 milioni di spettatori contro 5). Una perdita secca non solo di spettatori, ma anche - presumibilmente - di denaro: meno pubblico, meno spot venduti. Invece no.

CONSULTANDO i listini ufficali della Sipra si scopre l’incredibile: e cioè che uno spot di 30 secondi inserito all’interno di “Star Academy” è costato all’inserzionista quanto uno di “Annozero”. Per “Star Aacademy” la Rai ha chiesto dai 63 ai 68 mila euro per i primi due break, per scendere poi a 61mila e 49 per quelli in onda nel terzo e quarto. E Santoro? Nella stagione scorsa “Annozero” veniva venduto per ogni spot da 68 a 71mila nel primo intervallo e da 62 a 64mila nel secondo. Come è possibile che uno spot dentro un programma che fa un terzo degli ascolti costi come uno che ne fa il triplo? Prendi uno e paghi tre. Abbiamo chiesto lumi direttamente alla Sipra ma la risposta, dopo una lunga attesa, è stata: «No comment». Poiché chi investe in pubblicità non è stolto e paga salato, si può immaginare a questo punto che il costo degli spot dentro “Star Academy” siano stati fissati in teoria a un certo prezzo ma poi venduti a molto, molto meno, o addirittura venduti per niente. L’importante, diciamo così, era dimostrare che la Rai non perdeva denaro dall’uscita di Santoro. Almeno a preventivo, perché a consuntivo le perdite emergeranno eccome.

«IL COSTO della politica comincia a diventare eccessivo per la Rai», osserva Francesco Siliato, docente di Comunicazione al Politecnico di Milano. «Non si paga più per l’informazione ma per la propaganda. Con questi conti la Rai ha perso 64milioni di euro nei primi 6 mesi del 2011 rispetto all’anno precedente». Secondo Siliato, che ha condotto un’analisi accurata in un articolo su “Europa”, gran parte della colpa - per ora - è da addebitare al calo di ascolti del Tg1. Il listino della Sipra vende oggi uno spot a ridosso del notiziario quanto lo vendeva un anno fa, cioè 118mila contro 115mila euro. Ma oggi c’è un milione di persone in meno. Risultato: mentre un anno fa il break alla fine del Tg1 contava 7 inserzionisti, oggi ne annovera solo 4. La Sipra perde quindi, solo qui, 354mila euro al giorno. E ancora nessuno ha calcolato quanto le verrà a costare l’uscita di Santoro.

NEL FRATTEMPO Mara Maionchi, ex giudice di “X Factor”, bolla senza pietà l’ennesimo talent show: «La gente si è stufata» (in realtà usa termini più espliciti), «almeno ad “Amici”, dove sono andata io, si racconta una storia. A “Star Academy”, al contrario, arriva un ragazzo, canta, ed esce. Forse bisognerebbe abolire l’Auditel». Come la Sipra, anche Facchinetti preferisce non commentare il flop. La Rai fa soltanto notare che rispetto a “X Factor” «“Star Academy” costa la metà». Se non lo facessero proprio, costerebbe ancora meno.