Roma, 14 dicembre 2011 - "Caporedattore con funzioni di direttore". È questa la qualifica con la quale Augusto Minzolini era stato assunto alla Rai per dirigere il Tg1. Quindi, a norma di contratto dei giornalisti, non può essere licenziato senza giusta causa o giustificato motivo, cosa che, invece, sarebbe potuta accadere qualora avesse ricoperto formalmente la carica di direttore o vicedirettore. In questi casi, infatti, è sufficiente venga meno il "rapporto fiduciario" con l'editore per porre termine a un contratto, con il pagamento di una penale pari a un determinato numero di mensilità. Gli avvocati di Minzolini sostengono che il giornalista non può, né ora né in futuro, essere cacciato dall'azienda e continuerà, come spiega l'Espresso, a percepire lo stipendio 550 mila euro lordi l'anno, più di 22 mila euro netti al mese.

Male che gli vada, Minzolini, rimosso dal suo incarico dal Cda  Rai dopo il rinvio a giudizio per peculato a causa delle spese sostenute con la carta di credito aziendale, potrà essere trasferito a Parigi o a New York.

 

Quando a fine gennaio il Cda Rai dovrà nominare il direttore del Tg1 al termine dell’interim di Alberto Maccari "spero che troveremo compattezza altrimenti è meglio andarsene a casa". Lo ha detto il presidente della Rai, Paolo Garimberti, a margine della presentazione della maratona Telethon. Al Tg1 "serviva una pausa di riflessione. Maccari c’è stato tredici anni, lo conosce. Farà raffreddare le condutture che stavano scoppiando, poi vedremo in serenità. Certo - ha sottolineato Garimberti - non possiamo arrivare ad un nuovo voto quattro a quattro" e il peso doppio di quello del presidente anche perché "ci son tanti buoni candidati, la questione non è che siano dentro o fuori la Rai".

Garimberti dice poi che "Minzolini faceva un brutto tg e andava sostituito per questo. L’ho detto in mille occasioni, anche davanti alla commissione di Vigilanza, e non mi sono mai nascosto, anche perché penso di avere un background per giudicarlo".

E ancora: "Io penso al futuro, quello che succede nelle aule giudiziarie non mi riguarda". Così il presidente della Rai risponde interpellato sull’annunciato ricorso da parte di Augusto Minzolini. Ieri il voto in Cda sulla base di "pareri tecnicamente ineccepibili e giuridicamente fondati", dunque sugli aspetti giuridici della questione "non ho nessun dubbio".