Roma, 30 marzo 2012 - Fabrizio Corona si candida a diventare il Gianfranco Funari del terzo millennio. "Nella mia vita ho fatto di tutto, mancava solo il conduttore", ha detto il controverso agente fotografico presentando la sua nuova creatura: ‘Libertà di parola’, un programma in onda su una multipiattaforma, in prime time dal 2 aprile, che riporta sugli schermi il genere del people show e che non a caso vedrà Corona affiancato da Ermanno Corbella, regista storico di Funari (ma attualmente anche di ‘Matrix’), che qui però rivestirà il ruolo di autore.

L’obiettivo sarà raccontare l’Italia di oggi. Ma a parlare non saranno ‘i soliti notì bensì la gente comune. "L’informazione oggi in Italia non esiste, è tutta falsata: il Tg1 è inguardabile, il Tg4 ormai non era più un telegiornale", ha aggiunto Corona commentando poi l’avvicendamento alla direzione tra Emilio Fede e Giovanni Toti. "Fede è un mio amico, ma si invecchia e probabilmente era arrivato il momento che lasciasse il posto a qualcun altro", ha detto senza mezzi termini.

"Io ho fatto parte e faccio parte del sistema informativo e l’ho spesso utlizzato ma ne conosco tutti i limiti", ha proseguito citando anche l’attenzione riservata dalla stampa alla sua storia d’amore con Belen Rodriguez. "Io e la mia fidanzata siamo in copertina su quattro giornali questa settimana: uno dice che ci sposiamo, uno che ci stiamo lasciando, uno che aspettiamo un figlio, uno che siamo in crisi. Arrivati a questo punto l’informazione è ridicola".

Lo show di Corona andrà in onda su una piattaforma multimediale, in diretta su Canale Italia, su Altratv.tv e sulle web tv, blog, videoblog e media locali digitali del network, sui principali social network e sul sito www.libertadiparola.tv. "Lavoriamo a questo progetto da un anno - ha spiegato Corona - e crediamo tutti nelle stese cose, negli stessi valori, nella libertà di parola. Noi vogliamo dire la verità, sbaragliare le regole, liberi da qualsiasi schieramento politico. Vogliamo coinvolgere e dare voce alla gente, dare alle persone comuni la possibilià’ di esprimere la propria opinione".

A chi gli chiedeva se il suo modello fosse appunto Gianfranco Funari, Corona ha risposto: "Certo, anche io sono un provocatore ma non mi ispiro in particolare a nessuno. Condurrò ‘Liberta’ di parola’ come sono nella vita normale, sarò me stesso. Affronteremo vari temi nel corso dello show, ma senza una scaletta, senza seguire un copione scritto dagli autori. Sarà pura improvvisazione... Quello che succede, succede".

Ed è facile prevedere che ne succederanno di tutti i colori. Nello studio ci saranno cento persone comuni divise in due tribune potranno dar vita ad un dibattito, dove la 'voce' dominante e sovrana sarà appunto quella della gente. L'obiettivo del programma sarà quella di consentire a tutti di esprimere e farsi un’opinione. La tecnologia attuale permetterà di allargare ulteriormente il dibattito connettendo in tempo reale i partecipanti in studio con gli utenti da casa, tramite Skype, i social network, il telefono.

A fare da ‘arbitro', interlocutore e provocatore, ci sarà invece lui, Fabrizio Corona: "Mi era capitato di lavorare indirettamente con Ermanno Corbella e altri della squadra di Libertà di parola. Sono lusingato che mi abbiano proposto questa conduzione, probabilmente sono riusciti a vedere in me qualcosa che solitamente non traspare al pubblico. Inoltre, quando ho visto questo studio mi sono convinto ulteriormente: è concepito come quello che aveva pensato mio padre, che voleva fare un tg per la gente, con la gente a commentare le notizie".

Ma in ‘Libertà di parola’ Corona vede anche un’occasione di riscatto: "Io mi sento ‘un giudicato male'. Vorrei essere giudicato in base ai fatti, e non per la mia immagine pubblica o mediatica. è questo che mi da’ fastidio. Io sono frutto della societa’ che rappresento, ma con ‘Liberta’ di parola’ vorrei combattere contro ciò che non ritengo giusto e raccontare le cose che non vanno e i problemi degli italiani", ha sottolineato.