Roma, 5 luglio 2007  - "L'indagine denominata Oil for drug e' nata gia' nell'autunno scorso (2003, ndr) sulla base dei rapporti dei Nas (Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri) sulla morte di alcuni ciclisti dilettanti, e di uno in particolare, e su certi malesseri che si erano verificati durante alcune gare.

 

L'indagine e' arrivata adesso a un punto focale. Il fenomeno e' imponente e grave e quello di cui ci stiamo occupando e' diffuso in tutta l'Italia centrale. Abbiamo riscontrato un uso disperato del doping e un vero sfruttamento della domanda di doping che viene dal basso nel mondo dello sport. C'e' un legame profondo tra doping, risultati sportivi e sfruttamento economico di questi risultati sportivi. Per questo noi vogliamo mettere l'accento, piu' che sui professionisti, sul fatto che molti dilettanti rischiano dissennatamente la salute per i risultati sportivi".

 

E' il 26 maggio 2004, il pm di Roma, Paolo Ferraro, spiega l'azione, avvenuta durante la notte, che ha portato i Nas di Firenze e di Roma a effettuare 150 perquisizioni in tutta Italia. Perquisiti anche le stanze di 8 corridori che partecipano al Giro, altri 7 professionisti non impegnati nella corsa, 77 dilettanti, 7 professionisti dell'atletica leggera e molti altri di diverse discipline, medici, allenatori.

 

 

Tra le persone indagate anche Giuseppe Gibilisco, gia' campione mondiale di salto con l'asta, Nicola Vizzoni, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Sydney nel martello, e la maratoneta romana Franca Fiacconi, che si e' sempre rifiutata di aderire il programma antidoping del Coni 'Io non rischio la salute' e, per questo, e' stata esclusa dalla squadra olimpica.

 

 

Iniziata dopo la morte di un ciclista in Toscana, l'indagine tocca 29 province tra cui Roma, Pisa, Livorno, Massa, Pescara e Chieti. Nella perquisizione di Brunico, vengono controllati Eddy Mazzoleni e Alessandro Spezialetti, allora alla Saeco, entrambi compagni di squadra di Damiano Cunego. I Nas entrano nell'hotel dove riposa la maglia rosa alle 4.30 e se ne vanno alle 7.30 senza aver sequestrato nulla ma dopo aver visitato anche le camere di Muraglia (Formaggi Pinzolo), Marzoli (Acqua&Sapone), Galletti, Scirea (Domina Vacanze) e Simone Masciarelli (Vini Caldirola). "Mi hanno perquisito la camera e la valigia. Non hanno trovato niente", spiega Spezialetti.

 

 

Vero, come da verbale, ma le indagini sono ampie e il colonnello dei Nas di Roma, Stefano Ortolani, spiega che in totale sono indagate 138 persone. Il 10 giugno del 2004 i primi arresti effettuati riguardano Maurizio Camerini, consigliere della Federciclismo, Simone Giustarini, un medico pisano con studio a Collesalvetti (Livorno). Provvedimenti restrittivi anche per il medico abruzzese Carlo Santuccione, accusato di aver fornito farmaci dopanti a corridori professionisti, e alcuni cicloamatori. Viene arrestato anche un camionista pisano, Maurizio Balestri, mentre due farmacisti di Pietrasanta, Lorenzo Lavagnini e Sergio Bartalucci, ricevono l'interdizione dalla professione.

 

L'indagine va oltre il ciclismo e coinvolge, poi, anche il mondo delle palestre: nel napoletano ne vengono chiuse quattro. Il materiale sequestrato dai Nas sul territorio e' inquietante: dall'Epo all'ormone della crescita, dall'Igf all'insulina e alla Nesp, la nuova Epo. Gli inquirenti si imbattono anche in ormone della crescita proveniente dall'est Europa, estratto dall'ipofisi dei cadaveri, dunque a rischio del morbo di Kreutzefeld Jacob o morbo della mucca pazza. Poi, silenzio, fino al 2006, quando il pm Maria Cristina Rota, che indaga su un traffico internazionale di sostanze dopanti, interroga nuovamente Eddy Mazzoleni come persona informata sui fatti.

 

Nell'inchiesta risultano iscritti nel registro degli indagati anche la fidanzata di Mazzoleni, Elisa Basso (sorella di Ivan), e un altro corridore, Luca Paolini. Mazzoleni verrebbe collegato al dottor Santuccione a causa di un'intercettazione telefonica. Ancora silenzio e la Oil for Drug viene sostanzialmente unificata nel 2007 all'indagine condotta dalla Procura antidoping del Coni. Ettore Torri, procuratore capo, riceve dai Nas di Firenze piu' di 14.000 pagine di documenti relativi all'inchiesta in cui si parlerebbe anche del coinvolgimento di Danilo Di Luca e Alejandro Valverde.

 

La sera successiva alla diciassettesima tappa del Giro d'Italia vengono fatti dei controlli a sorpresa da parte del Coni, fatto inusuale se si pensa che i prelievi nelle corse internazionali solitamente vengono fatti dall'Unione ciclistica internazionale all'Agenzia mondiale antidoping. Vengono controllati, tra gli altri, anche Danilo Di Luca, Eddy Mazzoleni, Gilberto Simoni e Riccardo Ricco'. I controlli vengono eseguiti su richiesta dei Nas nell'ambito delle indagini relative al caso Oil for Drug, a cui Di Luca viene collegato visti i rapporti con il dottor Carlo Santuccione a cui sono contestati i reati di associazione a delinquere, commercio e assunzione illegale di sostanze dopanti, contrabbando di specialita' medicinali e distribuzione illegale di sangue umano. "Non mi sento preso di mira- dichiara Di Luca- Il mio avvocato ha gia' chiesto l'archiviazione di questa vicenda. Non ho nulla da temere".

 

 

Tuttavia, le indagini sono ancora in corso, nuove testimonianze sono state raccolte, e a breve si annunciano provvedimenti per i corridori coinvolti. Il 26 giugno, Gibilisco si presenta in Procura e si avvale della facolta' di non rispondere, uscendo dagli uffici dello stadio Olimpico il siracusano risponde nervosamente ai giornalisti.
"Dimenticatemi- ha detto- Sono tre anni che non vivo piu'. Io ho solo fatto il mio lavoro". Il 28 giugno il colpo di scena, almeno per quel che riguarda il filone dell'indagine riguardante il ciclismo.

 

Sul quotidiano Repubblica vengono pubblicate i resoconti di intercettazioni telefoniche e ambientali e registrazioni video che incastrerebbero Di Luca, Spezialetti, Mazzoleni e altri corridori.

 

Oggi Domenico Quagliarello si e' presentato davanti alla Procura antidoping del Coni. Il romano della Ceramica Flaminia, 28 anni il 3 dicembre, era stato convocato per fornire chiarimenti circa i suoi rapporti con il dottor Carlo Santuccione. All'uscita dagli uffici dello stadio Olimpico di Roma, il suo avvocato Alberto Patarini ha dichiarato: "Presenteremo una memoria difensiva, il mio assistito ha risposto alle domande negando ogni addebito". Quagliarello era gia' stato squalificato per 12 mesi nel 2002 a causa della positivita' all'Epo riscontrata durante il Giro d'Italia dilettanti e rischia la radiazione.

 

Sempre oggi, Gibilisco e' tornato in Procura, ad attenderlo il vice capo dell'antidoping del Coni, Franco Cosenza.
Questa volta l'astista siracusano ha parlato e tra qualche giorno potrebbe essere presa una decisione.

 

Il calendario delle udienze prevede per il 13 luglio l'audizione di Eddy Mazzoleni, mentre il giorno dopo sara' la volta di Danilo Di Luca.