{{IMG_SX}}Londra, 29 dicembre 2007 - Stava per essere sostituito nei minuti finali della gara che il suo Motherwell ha poi vinto 5-3 sul Dundee United. Phil O'Donnell, pero', non ha fatto in tempo a dare il cambio al compagno a bordocampo quando, improvvisamente, e' crollato a terra. Immediati i soccorsi, per cinque minuti i medici hanno cercato di salvargli la vita ma neanche l'arrivo tempestivo dell'ambulanza e il successivo trasferimento in ospedale sono serviti: alle 18.18 di questo pomeriggio O'Donnell e' morto, a soli 35 anni.

 

Nato il 25 marzo del 1972 a Belshill, in Scozia, O'Donnell era il capitano del Motherwell, la squadra che nel 1990 lo lancio' nel calcio che conta e nella quale 14 anni dopo e' tornato per chiudere la carriera dopo aver vissuto esperienze importanti con Celtic e Sheffield Wednesday (e una presenza in Nazionale, nel 1994). Il destino, pero', e' stato crudele con il centrocampista scozzese, sposato e con un figlio piccolo: O'Donnell e' andato ad allungare la triste lista dei giocatori scomparsi su un campo di calcio.

 

Soltanto quattro mesi fa aveva perso la vita il difensore del Siviglia Antonio Puerta, sentitosi male il 25 agosto scorso durante la partita contro il Getafe e morto tre giorni dopo; sempre quest'anno, Chaswe Nsofwa, attaccante 28enne dell'Hapoel Beersheva, seconda divisione israeliana, e' morto durante un allenamento. Nel dicembre del 2005, il francese David Di Tommaso: il suo cuore cede durante una partita che sta disputando con il club olandese dell'Utrecht.

 

Prima di loro, l'ultimo in ordine di tempo era stato Paulo Sergio de Oliveira Silva, meglio conosciuto come Serginho, morto nell'ottobre del 2004 all'eta' di 30 anni perche' colpito da un attacco cardiaco nel corso del match di campionato tra il suo Sao Caetano e il San Paolo. Nel gennaio dello stesso anno Miklos Feher, attaccante ungherese del Benfica, era rimasto vittima di un arresto cardiaco mentre era in campo contro il Vitoria Guimaraes. Nel giugno del 2003, era stata la volta di Mark Vivien Foe, pedina del Manchester City e del Camerun scomparso a 28 anni. Il centrocampista africano e' stato stroncato anche lui da un infarto, durante la semifinale di Confederations Cup tra Camerun e Colombia.

 

L'elenco si allunga via via che si riportano indietro le lancette del tempo. E' il caso di Vagner, morto nell'aprile del '90 dopo aver battuto la colonna cervicale per terra nel corso del match tra Parana Club e Campo Murao, in Brasile. Ancora un infarto, invece, stronco' le vite di Barry Welsh e Beto. Il primo mori' nel novembre dell'87 a 19 anni, durante un incontro di serie B inglese, mentre il secondo aveva 26 anni quando nel settembre dell'85 il suo cuore si fermo' nel corso di Moto Club-Tocantis.

 

Non solo calciatori tra le vittime "del campo", ma anche arbitri: e' il caso di Jose' Roberto Rodas, morto nel febbraio del 2003 mentre arbitrava un amichevole e anche lui vittima d'infarto. L'elenco dei calciatori morti in seguito a malori sembra interminabile e continua con l'argentino Trossero, 29enne che nel 1983 mori' d'infarto negli spogliatoi dopo la vittoria della sua squadra, il River Plate, contro il Rosario Central. Nel marzo dell'82, invece, fu la volta di Carlos Alberto Barbosa, di 26 anni, morto anche lui per arresto cardiaco durante una partita.

 

Tragedie di cui e' costellata anche la storia del calcio italiano. Il 30 ottobre del 1977, a Perugia, moriva Renato Curi. Il centrocampista degli umbri aveva 25 anni quando si accascio' sul terreno di gioco, colpito da un infarto nel corso del match di campionato con la Juventus. Piu' recente, l'8 novembre del 1987, la morte di Andrea Ceccotti, giocatore della Pro Patria, mentre e' sbiadita nel tempo quella di Giuliano Taccola, centravanti della Roma morto il 16 marzo 1969 nello spogliatoio di una gara contro il Cagliari.

 

Ed e' italiana, pero', una storia che ha invece avuto un felice epilogo. E' quella che riguarda Lionello Manfredonia, difensore della Roma che nel dicembre del 1989 fu colpito da un infarto nel corso della partita col Bologna. Decisivi furono gli interventi di primo soccorso, che consentirono a Manfredonia di sopravvivere. Non fu un infarto ma un trauma cranico a far rischiare la vita a Giancarlo Antognoni nel novembre del 1981. Il centrocampista della Fiorentina rimase a terra dopo uno scontro di gioco con il portiere del Genoa, Silvano Martina, ma fortunatamente anche la sua fu una storia a lieto fine. Una lunga scia, dunque, chiusa oggi dalla tragedia di O'Donnell.