{{IMG_SX}}Roma, 13 febbraio 2008  - Cuore che batte su un campo di pallone, si butta in piscina, allevia le botte del rugby. Scioglie il ghiaccio, usa la tv, guarda le tribune e si prende la scena. Con le platee che ripeteranno il messaggio ai posteri: ti amo, ti voglio, sposami! Hai voglia a spendere fortune in mazzi di rose, gli atleti sanno come si fa. L'amore chiude le sue rime, tra sudore e agonismo.

 

Italicamente nazional-popolare: amore, sesso, gossip e sport. San Valentino festeggia anche la storia di questi fortunati eletti, belli, famosi, ricchi e innamorati. Oggi c'e' un adolescente brasiliano che quando segna unisce le mani a forma di cuore. Pato, che vuol dire papero, gioca nel Milan e il Meazza e' il suo diario. Gol e dedica alla sua fidanzatina (l'attrice Stephany Brito) in tribuna. Roba da poster, camerette e lunghe ore passate al telefono.

 

Una vita in scala 1000 a 1, messaggi d'amore enormi come questo mondo. Tra i piu' famosi quello di Gabriel Omar Batistuta, sempre a San Siro. Uno che usava mitragliare o zittire le curve a gesti, dopo il gol. Supercoppa Italiana del 1996, contro il Milan, gol e telecamera in primo piano: "Irina te amo!".

 

Per anni, sui campetti di mezza Italia, ragazzini e non hanno festeggiato cosi' i loro golletti amatoriali. Telecamere invisibili. Amori invisibili. Mica come quello mediaticamente sovraesposto di Francesco e Ilary. Totti, ovviamente. L'11 marzo del 2002 il capitano della Roma, in piena fase di corteggiamento, arrotondo' il quinto gol nel derby con la Lazio con un sottomaglia sdolcinato: "6 unica". I tifosi pensarono dicesse alla curva. Invece sugli spalti c'era la sua futura moglie Ilary Blasi.

 

Nasce, cresce e muore davanti a tutti l'amore sportivo. Romantico e distorto dalle lenti degli obiettivi. Parte dal corteggiamento di Totti, cresce con l'ardore adolescenziale di Pato, raggiunge l'apice della passione nella storia bagnata (ma sfortunata) tra la Manaudou e Marin, si completa nella proposta di matrimonio sul ghiaccio del pattinatore americano Baldwin alla sua compagna Rena Inoue, si spegne piano piano nelle fasce protettive con dedica del pilone Lo Cicero, si spacca a bordo vasca con la Manaudou che lancia l'anello di fidanzamento contro l'ex Marin, e si chiude nel piu' fragoroso sesso della Schiavone.

 

Aperto il libro dello sport romantico, vengono fuori queste storie esemplari, che chiudono il cerchio. I mesi di passione tra la campionessa olimpica francese Manaudou e il siciliano Marin hanno ridato il nuoto ai paparazzi.
Che poi hanno consumato le digitali sulle immagini della coppia scoppiata. I baci della francese al dorsista Stasiulis, la pochade agli Europei in Ungheria con il lancio dell'anello, le foto hard finite on line e le accuse incrociate. Una guerra dei Roses in costume da bagno. E adesso il possibile flirt Marin-Pellegrini, altra campionessa Federica, ma di casa nostra.

 


I luoghi comuni, pero', abitano lontano dall'amore vero. Perche' il cuore di ghiaccio non esiste piu'. Si e' sciolto quando John Baldwin, campione statunitense di pattinaggio artistico, ha chiesto a Rena Inoue, sua storica compagna dentro e fuori le piste, di sposarlo. Appena terminata la prova di danza all'Xcel Energy Center di St.Paul, in Minnesota, Baldwin si inginocchia e davanti all'attonito pubblico chiede la mano a Rena, con la quale gareggia in coppia da sette anni e ha vinto per due volte il titolo di campioni Usa. Lei piange e dice si', come nelle favole.

 

Il ghiaccio ispira evidentemente, perche' simile e' la storia di Helge Bjornstad, giocatore di hockey norvegese che, al termine della partita con l'Italia alle Paralimpiadi di Torino, riunisce a centrocampo compagni e avversari per fare la proposta di matrimonio alla bionda Catherine. Lieto fine. Che non e' sempre nel copione della vita.

 

Nella nicchia del rugby e' rimasto il vano tentativo di riconciliazione del nazionale Andrea Lo Cicero, che a Saint Vincent contro il Giappone (partita di preparazione alla Coppa del Mondo) si fascia il braccio con il messaggio per la sua amata Benedetta: "Benny ti amo". Lei placca piu' dura di tutti: "Si', ma e' troppo tardi". Uomini rudi e cuori spezzati.

 


Francesca Schiavone invece si e' tolta, almeno nelle immagini, dall'imbarazzo dei sentimenti. Durante un torneo di tennis, nel riposo per un cambio di campo, dice a un amico tra il pubblico, accompagnando la cosa con un eloquente gesto: "Dopo... scopiamo!". Risposta affermativa di lingua e gesto di conferma anche del prescelto. Poco da San Valentino, e' vero, ma come diceva Woody Allen "il sesso senza amore e' un'esperienza vuota, ma con le esperienze vuote che corrono di questi tempi...".