{{IMG_SX}}Roma, 1 aprile 2008  - Cinque ore di deposizione: il maggiore dei Carabinieri Attilio Auricchio ha tenuto a lungo banco oggi alla decima sezione penale del Tribunale di Roma nel processo Gea, nel quale sono imputati Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi, Franco Zavaglia, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo per associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza.

 


Auricchio ha ripercorso tutta la storia dell'indagine e della Gea, che controllava 154 calciatori e cinque allenatori, e di come essa svolgesse anche attivita' di intermediazione. I difensori di Franco Zavaglia, Paolo Rodella e Maurilio Prioreschi, con le loro domande ad Auricchio hanno in un certo senso anticipato la strategia della difesa, che punterebbe sull'inutilizzabilita' delle intercettazioni telefoniche, sull'amicizia tra Baldini e Auricchio e sul credito che si deve dare alle dichiarazioni di Antonelli e Baldini.

 

Nel caso dell'ex ds della Roma questo ci sarebbe un'amicizia con Auricchio ("avevo conosciuto Baldini- ha detto il maggiore dei Carabinieri- quando era venuto a presentare un esposto contro ignoti a nome della Roma per la vicenda delle false fideiussioni"). Antonelli, invece, ha lasciato intendere la difesa, quando fu convocato dai Carabinieri del nucleo operativo di Roma in via in Selci gia' avrebbe saputo degli argomenti dell'indagine, sebbene la convocazione fosse generale.

 

Nel processo e' stato acquisito il verbale dell'interrogatorio in istruttoria di Marcello Lippi, che cosi' non ha avuto bisogno di testimoniare: in esso l'ex ct della Nazionale afferma tra l'altro: "escludo d'aver avuto pressioni da Luciano Moggi sulla scelta dei giocatori della Nazionale". Lippi aveva dichiarato fra l'altro di avere convocato Blasi e Chiellini per sue decisione autonomia; sulla sua nomina da parte di Carraro, invece, aveva detto di non poter escludere che ci fossero state pressioni di Moggi, pur ritenendo che non sia stato cosi'.

 

Ha testimoniato al processo anche Davide Baiocco, ora al Catania, che ha dichiarato: "Non ho mai subito pressioni ne' dalla Gea ne' da Moggi". Il calciatore ha spiegato di aver cambiato procuratore da Allegrini ad Alessandro Moggi perche' non era soddisfatto.

 

"Dopo arrivo' il contratto con la Juve, dove rimasi circa sei mesi, ma poi andai al Piacenza e ad altre squadre. Poi lasciai anche Alessandro Moggi, per lo stesso motivo: non ero soddisfatto del suo lavoro". Sulla stessa linea la testimonianza di Riccardo Allegretti, ora alla Triestina: "Ho preso Alessandro Moggi come procuratore perche' Imborgia era diventato ds". Giovedi' nuova udienza e sara' sentito un altro degli inquirenti, il maresciallo Zito.