{{IMG_SX}}Milano, 8 maggio 2008 - Grande ex calciatore, beniamino di molti tifosi e simpatico degustatore di budini. Ciro Ferrara oggi, è soprattutto un punto di riferimento per i giovani amanti del pallone. Sulla carta è il responsabile del settore giovanile della Juventus. E testimonial italiano della Danone Nations Cup. Alla conferenza di presentazione della nona edizione del torneo internazionale di calcio per ragazzi dagli 11 ai 12 anni, Ciro ha parlato di giovani, ma non solo.

Cosa può rappresentare per i giovani italiani l'esperienza di questo grande torneo?

“E' una bellissima occasione di gioco e d'incontro con i ragazzi provenienti da diverse parti d'Italia e del Mondo, di divertirsi ed essere sportivi. Poi, alla fine, l'importante è partecipare”.

Quali sono i valori che un piccolo futuro campione deve imparare?

“Bisogna che trovino il giusto compromesso seguendo la disciplina senza smettere di avere molto entusiasmo”.

La Danone Nations Cup si sposa bene con il periodo degli Europei. Ma parlando dei Mondiali, può svelarci il segreto della preparazione di un team vincente?

“Il gruppo dei Mondiali era già stato costruito e preparato da Marcello Lippi. Io ho solo contribuito a consolidarlo”.

Cosa pensa del lavoro che sta facendo Donadoni?

“Penso che sia ottimo. Ha tutte le carte in regola per portare la Nazionale a un alto livello”.

E cosa dice riguardo le polemiche che ruotano intorno alla gestione del ct?

“Le polemiche sono nocive. Il gruppo è sempre molto compatto, e le critiche servono solo a sminuire il lavoro che sta facendo Donadoni”.

Giovinco interessa alla Juventus?

“Stiamo parlando di una realtà affermata. Questo giovane giocatore ha grandi prospettive in serie A e può interessate al club bianconero”.

Quali sono le condizioni di Alessio Secco (ds della juventino, ndr)?

“Sta recuperando piano piano. L'ad (Jean Claude Blanc, ndr) sta portando avanti le trattative di mercato”.

Parliamo di Ranieri, quali sono i suoi meriti? E qual è stata la svolta della Juve in questa stagione?

“La priorità della squadra è la concentrazione. Il segreto è nella mentalità. Ranieri è stato molto bravo ad assemblare i cocci della Juve reduce da un difficile campionato in serie B ed è stato in grado di gestire le tensioni. Gli altri meriti sono sicuramente da attribuire ai campioni che sono rimasti”.

La Juventus in Champions League?

“Siamo realisti. Per arrivare in Champions ci vuole anche un pizzico di fortuna e qualificarsi è anche frutto di favorevoli coincidenze. Quel che è certo è che è un tragitto molto lungo, vedremo...”.

Abbiamo assistito a molti gesti di fair play ed altrettanti atteggiamenti poco raccomandabili di grandi giocatori. Cosa ne pensi lei, che non ha mai stato espulso nella sua lunga carriera?

"Quelle scene c’erano anche in passato ma non c’era la tv a riprenderle. Oggi vengono molto enfatizzate. Non le giustifico, ma è vero che i grandi campioni sono soggetti a pesanti pressioni. E quando ci sono bei gesti di fair play non vengono esaltati".

Domenica è il momento di Napoli-Milan, qualche ricordo?

"Tornano alla mente sfide bellissime e alcune meno brillanti. Oggi le cose sono cambiate e il Milan dovrà vedersela con un Napoli agguerrito che fa soffrire le big. Sarà una bella sfida in un clima infuocato, suggerisco ai rossoneri di stare attenti".