{{IMG_SX}}Londra, 18 maggio 2008 - Un agente dei servizi segreti britannici dell'MI5 è stato costretto a dimettersi dopo aver ammesso che sua moglie è una delle 5 prostitute che ha preso parte all'orgia a sfondo nazista con il presidente della Federazione internazionale dell'Automobilismo (Fia), Max Mosley. La rivelazione arriva dal 'Sunday Times' che afferma che l'agente dell'intelligence inglese, il cui nome non può essere rivelato per motivi di sicurezza, ha lasciato il suo incarico lo scorso mese dopo che è emerso che la consorte era tra le protagoniste dello scandalo sessuale che ha coinvolto Mosley.
 

L'MI5 si è affrettato a smentire ogni coinvolgimento dei servizi segreti nel 'caso Mosley'.
«Ogni voce secondo cui i servizi segreti sono stati coinvolti nel gettare discredito su Mosley è assolutamente priva di senso», ha detto un portavoce dell'MI5. Sulle dimissioni dell'agente, il portavoce ha spiegato che ai membri dell'MI5 «è richiesto un elevato standard di comportamento in ogni contesto, professionale e privato. Quando si viene meno a questo standard, vengono presi dei provvedimenti». L'episodio ha creato grande imbarazzo a Jonathan Evans, direttore generale dell'MI5, che ha subito informato il premier Gordon Brown e Jacqui Smith, ministro dell'Interno, assicurandoli che l'agenzia non è assolutamente coinvolta nel caso.