Londra, 27 luglio 2012 - Aspettando l'ultimo tedoforo, mentre le squadre nazionali si impadroniscono dello stadio, vorrei mettere in fila qualche pensiero sullo show che sta aprendo l'Olimpiade londinese.
 

Confesso. Sono un reduce. Fra Giochi invernali e estivi, sono alla tredicesima edizione. Ne ho viste di cotte e di crude! Eppure, stanotte gli inglesi sono riusciti a stupirmi. Intanto hanno clamorosamente 'ringiovanito' l'idea stessa di cerimonia.

Hanno concesso doverosamente qualcosa alla Storia del regno che fu impero, con citazioni della Rivoluzione Industriale e omaggi alle suffragette che lottarono per dare dignità 'politica' alle donne. Ma poi sono andati, viva Dio!, sul moderno! Hanno allestito una notte che sarebbe piaciuta a Lady Diana, ecco. Il colpo di geio assoluto è stato il video di Craig, lo 007 del cinema, che incontra a corte la vera Regina Elisabetta.
 

Sua Maestà, nel breve cameo, indossava lo stesso abito con il quale si è poi presentata qui allo stadio!
Un capolavoro, sissignore.
 

Aggiungo che è stato strepitoso l'omaggio alla cultura popolare. Anzi, pop. Non mi riferisco solo alle musiche: chiaro che se vai sui Beatles (e ancora deve arrivare Paul McCartney...) e sui Rolling Stones stravinci. Ma c'erano anche Peter Pan, Alice, Mary Poppins. Con la signora Rowling, la 'mamma' di Harry Potter, a leggere brani del ragazzo dell'isola che non c'è. Senza dimenticare Shakespeare, attraverso il geniale Kenneth Branagh. Insomma, Londra ha messo la minigonna alla Olimpiade, svecchiandola.
 

Sì, son sicuro che a Lady D, se avesse avuto la fortuna di stare qui, la notte dei sogni sarebbe piaciuta. Tanto.

Leo Turrini