Londra, 29 luglio 2012 – E sono sei. Sei splendide medaglie azzurre a Londra. Dopo le cinque fantastiche di ieri, con Tesconi (argento), Galiazzo, Frangilli e Nespoli (oro a squadre), Di Francisca (oro), Errigo (argento), Vezzali (bronzo), ecco il bellissimo bronzo di Rosalba Forciniti nel bronzo.

Un bronzo che ha una dedica speciale, per il papà di Rosalba. ''Questa medaglia la dedico a mio padre, lui sa il perché'', dice la Forciniti prima di scoppiare in un pianto di gioia. ''Appena ho vinto mi sono voltata verso la mia famiglia sugli spalti e ho urlato 'I love you papi''.

Sa regalare emozioni questa piccola grande atleta 26enne dei Carabinieri, originaria di Cosenza, che ha fatto sognare la Calabria. Nei suo 52 kg di nervi, si racchiude un cuore grandissimo. E poi quegli occhi di tigre, nell'affrontare la lussemburghese Marie Muller.

Non ha mollato Rosalba, nemmeno dopo la netta sconfitta in semifinale contro la nordcoreana An Kum Ae. Ha saputo reagire, con lo spirito della 'cattiva ragazza'. Perché, come scritto nella sua maglietta che ha mostrato alle telecamere, 'Le buone ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze vanno...a Londra!'. Viva le cattive ragazze, che sanno però anche commuoversi.

"Non ci credo ancora, l'ho sempre sognato. Ma si dice 'volere è potere', no?''. Ecco l'adrenalina di Rolsaba, appena scesa dal tatami. ''Volevo salire sul tatami ed essere felice - spiega -. Ho iniziato a fare judo da bambina ma mia madre non voleva perché già ero un maschiaccio e diceva che così peggioravo la situazione. Poi ho insistito con mio padre. Ed ora eccomi qui''. Rosalba ha mosso i primi passi sul tatami a Longobucco, un piccolo paese in Calabria, ma già a 15 anni si è trasferita a Roma per frequentare il centro federale: ''Nel judo è così, se sei forte fin da piccola. Ma ora devo andare -  taglia corto mentre il telefono continua a squillare - Mi aspetta la mia famiglia con mamma, papà, zii, sorelle e il mio fidanzato''.