IL SORRISO contagioso e la gioia purissima di Jessica Rossi sono due regali meravigliosi. Grazie Jessica, dopo tanti piattelli hai centrato anche il cuore di tutti noi: questa Olimpiade avara di storie e di sentimento, ti è grata. Avevamo bisogno di una come te ancora capace di far sperare in uno sport sostenibile, più umano. Avevamo bisogno di una ragazza di vent’anni in grado di un gesto vero, capace di dedicare la sua medaglia ai tanti emiliani terremotati come lei che hanno avuto paura, hanno pianto e soffrono ancora con dignità dentro tende e roulottes. Questo oro non la farà diventare ricca e Jessica lo sa. Con questa medaglia al collo al massimo sarà famosa per qualche giorno e Jessica sa anche questo. Ma è felice, soddisfatta, appagata. Di più non poteva chiedere e non chiederà perchè ha trasformato il suo sogno in realtà, è andata dove l’ha portata la passione.

LA SUA BELLA FACCIA SOLARE ci racconta tutto questo e il suo messaggio speriamo arrivi a quei giovani che non vedono chiaro nel loro futuro: avere degli obiettivi aiuta, il sacrificio è un carburante che porta lontano. Lo sa benissimo Federica Pellegrini che per anni ha lottato e si è sacrificata come e più di Jessica, è diventata un Numero Uno assoluto con l’impegno e il lavoro. Ma non è facile reggere la pressione, ad alta quota è complicato trovare l’equilibrio giusto. Federica oggi paga una deriva dello sport che si chiama divismo. De Coubertin non ha più ragione di esistere, ma una riflessione sui valori veri dello sport forse potrebbe aiutare divi, divetti e divine. Atleti, nuotatori o calciatori che siano.