Londra, 8 agosto 2012 – Alex Schwazer ha ammesso: si è dopato. Ma ora c'è un'altra domanda nella testa di molti: il suo oro a Pechino era vero? Se lo chiede prima di tutti il Cio, con il direttore della comunicazione Mark Adams, che ha parlato di possibili nuovi test.

I campioni di urina prelevati dopo la finale della 50 km di marcia potrebbero quindi essere sottoposti a nuove analisi. "I campioni rimangono a disposizione del Cio per alcuni anni, al momento non ci sono indicazioni sulla possibilità che i test di Schwazer vengano ricontrollati, ma non è una possibilità da escludere" ha detto Adams.

“Ne sarei contento” ha commentato Schwazer. "Spero che tutto venga rianalizzato, che tutti i miei controlli ematici e antidoping siano pubblicati: poi ogni medico che ne capisce e vuol dire la verità, affermerà che non può esserci alcuna traccia di doping".

A Pechino, ha ricordato l'atleta azzurro, "ho vinto le Olimpiadi con l'emoglobina a 12.9, un livello da anemico. Questo non lo scrive nessuno. Oggi ho letto che questo era un controllo mirato, io nel 2010 non ho assunto doping e i controlli lo dicono. Non è possibile. Sarei contento se questo succedesse, io so come sono andate le cose anche se tanti atleti adesso dubiteranno...Spero tutto avvenga il più presto possibile".

LA PROCURA DI BOLZANO APRE UN'INCHIESTA - Intanto la procura di Bolzano ha aperto formalmente una indagine sul marciatore. L'ipotesi di reato è di frode sportiva. Lo ha confermato il procuratore Guido Rispoli. Gli inquirenti ipotizzano infatti che l'assunzione delle sostanze dopanti sia avvenuta in parte in Italia, ma in parte anche all'estero. Per questo la competenza sull'inchiesta è della procura di Bolzano, visto che Schwazer è residente in Alto Adige. Il procuratore Rispoli ha creato un gruppo di lavoro che effettuerà gli accertamenti preliminari per vedere se ci sono gli estremi per procedere con l'inchiesta. Questa dovrà anche stabilire l'eventuale responsabilità di terzi, che potrebbero aver indotto Schwazer al doping.

INDIGNAZIONE TURCA - La confessione di Alex Schwazer suscita l'ira della stampa in Turchia, dove l'atleta ha detto di aver acquistato l'EPO, l' eritropoietina. Poche ore dopo la conferenza stampa di Schwazer, il quotidiano Hurriyet titola sulla sua homepage "Ha preso il doping e dà la colpa alla Turchia", definendo "brutte" la parole dell'ex campione, giudizio espresso anche dal quotidiano Milliyet.
 

Nell'articolo viene messo particolarmente in rilievo il fatto che la Turchia sia stata definita da Schwazer un Paese povero, dove basta il denaro per procurarsi senza problemi l'eritropoietina.

Il quotidiano Radikal si limita a definire la confessione "scioccante". Molto severa invece la stampa sportiva. Il giornale Samanyolu, il primo a dare la notizia, parla di "accusa scandalosa" da parte dell'atleta, mentre la testata on line 'Haber A' accusa l'azzurro di "calunnia".