Manaus (Brasile), 14 giugno 2014 - Il tifo di Italia-Inghilterra? A Manaus assomiglia a Davide contro Golia (e si sa come è andata a finire): i conti dicono infatti che gli inglesi sono circa 10000, gli italiani dovrebbero essere tra i 2.000 e i 2.500 secondo le ultime stime.

Alcuni supporters azzurri, emigrati in Sudamerica, arrivano dal Venezuela e dalla Colombia, altri direttamente dall’Italia.
 

E al di là dei numeri, lo stadio di Manaus tifa Italia. Cori per Supermario Balotelli e fischi per Rooney, ‘ooohh’ a ogni passaggio dell’Italia e ‘buu’ ad ogni azione inglese. Domina il bianco dei tifosi britannici sugli spalti dell’Arena Amazzonia, ma il cuore di Manaus è tutto per l’Italia e per gli Azzurri. Un autentico tripiduo di colori lo stadio che ha ospitato l’esordio dell’Italia ai Mondiali. I tifosi della ‘perfida Albione’ sono arrivati in massa nell’Amazzonia, circa in 10mila contro i meno di 3mila italiani. Ma sugli spalti le ovazioni e le ole erano tutti per gli Azzurri di Prandelli. Il grido ‘Italia Italia’ ha risuonato fin dall’ingresso in campo delle due squadre e all’intonazione degli inni nazionali, poi a sottolineare soprattutto le azioni di Pirlo e compagni. Vestiti in gran parte di verdeoro, l’altro colore dominante sugli spalti, i tifosi brasiliani hanno incitato a più non posso i ragazzi italiani. Balotelli e Pirlo i più amati e il nome più gettonato. Una grande gioia anche per i tanti tifosi della nostra nazionale giunti da tutto il sudamerica, in particolare dal Venezuela dove è molto forte la nostra comunità.
Insomma, il tanto temuto ‘inferno’ di Manaus si è rivelato tale soprattutto per gli inglesi mentre per gli azzurri è stato un più che ‘caldo’ benvenuto al Mondiale.