SESTRIERE (TORINO), 30 MAGGIO 2010 - Fumata bianca. Anzi, azzurra. Cesare Prandelli sarà il prossimo ct della Nazionale e raccoglierà l’eredità di Marcello Lippi dopo i Mondiali di Sudafrica 2010. Il 52enne tecnico di Orzinuovi ha incontrato oggi il presidente della federcalcio, Giancarlo Abete, e ha raggiunto l’accordo: contratto di 4 anni, restano da definire i dettagli e lo staff. La presentazione andrà in scena dopo la Coppa del Mondo.
 

Prandelli corona una carriera cominciata nel 1993 da allenatore della Primavera dell’Atalanta. Con i baby della società bergamasca, ha fatto subito centro conquistando il titolo di categoria e il Torneo di Viareggio. Sulla panchina orobica è avvenuto anche il primo ‘quasi debuttò: nel finale della stagione 1993-1994, dopo l’esonero di Francesco Guidolin, Prandelli ha assunto la guida della squadra con la collaborazione di Andrea Valdinoci.
 

Al termine della breve esperienza, compiuta senza patentino e conclusa con la retrocessione in Serie B, il tecnico è tornato nel settore giovanili. Il nuovo esordio in Serie A, stavolta da titolare, è datato 1997-1998: 18 partite alla guida del Lecce prima delle dimissioni.
All’avventura pugliese ha fatto seguito il sodalizio con il Verona, cominciato in Serie B nel 1998-1999 e, dopo la promozione, terminato con il nono posto nel campionato 1999-2000.
 

Altra tappa veneta e altra promozione nel 2000-2001, con lo sbarco del Venezia in Serie A. Impossibile godersi la massima categoria in laguna, visto l’esonero arrivato dopo appena 5 gare nel 2001-2002.
Nelle successive 2 stagioni, Prandelli ha brillantemente gestito a Parma una situazione condizionata dalla situazione societaria a dir poco complicata. Nell’estate 2004, la Roma lo ha scelto per succedere a Fabio Capello.
 

I problemi legati alle condizioni di salute della moglie, però, hanno costretto il tecnico a interrompere sul nascere i rapporti con il club capitolino. Il cammino è ricominciato nel 2005-2006 sulla panchina della Fiorentina. Il capitolo viola è stato quello della consacrazione definitiva: 3 qualificazioni in Champions League tra il 2007 e il 2009 prima dell’addio tra le tensioni con la società gigliata. Le trattative per il rinnovo del contratto, che sarebbe scaduto nel 2011, non sono mai decollate. Quando è arrivata la chiamata azzurra, è stato impossibile dire no.