Firenze, 1 dicembre 2010 - La Corte di Assise di Appello di Firenze ha condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione il poliziotto Luigi Spaccarotella per l'omicidio di Gabriele Sandri, il giovane 26enne tifoso della Lazio, morto l'11 novembre 2007 colpito da un proiettile nell'area di servizio della A1 a Badia al Pino, vicino ad Arezzo.  Spaccarotella è stato condannato per omicidio volontario: iI secondo grado di giudizio ha quindi ribaltato il primo, in cui l'agente della Polstrada era stato condannato a sei anni per omicidio colposo. La sentenza è stata emessa dopo 3 ore di camera di consiglio. Spaccarotella non era presente in aula.

Accolta in parte la richiesta dell'accusa, che aveva chiesto 14 anni di carcere. "Ci hanno dato ragione - ha commentato Michele Monaco, avvocato della famiglia Sandri - la famiglia è pienamente soddisfatta".

LA FAMIGLIA E GLI AMICI - I genitori di Gabriele Sandri, Giorgio e Daniela, sono scoppiati in lacrime alla lettura della sentenza di condanna. ‘’E’ una giustizia - ha commentato Giorgio - che era dovuta. A differenza di quanto ho detto dopo il primo grado, la decisione dei giudici di oggi mi fa sentire orgoglioso di essere italiano’’. "Alla lettura della sentenza ho provato pietà per Spaccarotella, anche se verso di noi non ha mai avuto gesti di comprensione'' ha detto la mamma di Gabriele, Daniela. ''Sono tre anni che soffro - ha aggiunto in lacrime - ora questa sentenza ci restituisce serenità''

La lettura della sentenza è stata salutata da un prolungato applauso da parte degli amici di 'Gabbo'. Al termine del verdetto, letto dal presidente Emilio Gironi, una trentina di amici di Sandri, in gran parte di Roma e il resto proveniente da varie parti d’Italia, sono usciti dall’aula della Corte e nel cortile antistante hanno fatto partire l’applauso. "È un omaggio a Gabriele, glielo dovevamo", ha detto uno dei suoi amici. "Abbiamo accolto con grande soddisfazione la nuova sentenza che ribalta quella precedente", ha aggiunto un altro.

L'AGENTE - "Sono affranto ma le speranze non sono finite": così Luigi Spaccarotella ha commentato la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Firenze parlando al telefono con il suo avvocato Federico Bagattini. Il legale del poliziotto ha annunciato che farà ricorso in Cassazione contro il verdetto di secondo grado.

Spaccarotella è stato condannato per omicidio volontario ai sensi dell'articolo 575 del codice penale con la riduzione di un terzo della pena in virtù del rito abbreviato e delle attenuanti già concesse. E' stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, eccetto la potestà genitoriale.

L'ACCUSA - Il pm Giuseppe Ledda, che ha coordinato l’inchiesta, ha espressamente richiesto di affiancare il pg nell’accusa. Fu Ledda, nel processo di primo grado, a chiedere la condanna a 14 anni per omicidio volontario. Argomentando la richiesta, pg e pm hanno sostenuto che lo sparo “fu volontario e con l’intenzione di fermare la macchina”: non ci fu deviazione del proiettile da parte della rete metallica, sostiene l’accusa, e se anche ci fosse stata tale deviazione fu del tutto irrilevante.