Bologna, 3 febbraio 2011 - Alla penultima giornata della stagione 1956/1957 del campionato di serie A, la Juventus lotta per la salvezza; la raggiunge dopo un rocambolesco 4 a 3 contro la Triestina. Sono anni di vacche magre per i bianconeri quelli del miracolo economico italiano. Ma, per fortuna, arriva un presidente incosciente e saggio: Umberto Agnelli, il 'Dottore', non ancora ventitreenne.

In estate il 'Dottore' compra due giocatori che contano: John Charles e Omar Sivori. Grazie alle loro prodezze, nella stagione 1957/1958 i bianconeri vincono il loro decimo scudetto: è un gran lavoro per i sarti torinesi, che devono cucire sulle loro casacche la prima stella nella storia di un club italiano.

L'opera prima di Nicola Negro ('La Juventus del Dottore. Dalla Prima Stella alla Juve della Triade', SBC edizioni, 15 euro) è innanzitutto un omaggio alla figura di questo ragazzino, presidente bianconero dal 1957 al 1962, un periodo in cui la Juve si aggiudica 3 scudetti e due Coppe Italia.

Corredato di aneddoti, descrizioni accurate dei protagonisti (come il ritratto, degno di un romanzo, dell'allenatore Renato Cesarini) ed episodi significativi della storia della più titolata società torinese, il racconto della 'Vecchia Signora' di quegli anni è ripercorso nei dettagli. Seguendo il filo degli eventi con precisione, la narrazione giunge fino alle vicende di un'altra squadra: la Juve della Triade Moggi-Giraudo-Bettega, che verrà ridotta in cenere da Calciopoli.

Oggi l'arrivo alla presidenza del giovane Andrea Agnelli, 34 anni, figlio di Umberto, accende nuove speranze per i tifosi juventini, a secco di risultati da più di quattro anni. L'obiettivo è la rinascita e le parole di Andrea non lasciano dubbi: "Io sono estremamente fiero e orgoglioso di portare il mio contributo, lo darò con il massimo della passione e il massimo dell'impegno". E' una dichiarazione d'intenti per ridare alla Juve lo smalto e il prestigio perduti e ritornare a vincere.