Roma, 7 maggio 2011 - Il Milan è campione d’Italia per la diciottesima volta. Il pareggio per 0-0 in trasferta contro la Roma issa i rossoneri a quota 78 punti in classifica e da’ a Ibrahimovic e compagni la certezza matematica del titolo.

Bastava un punto e il punto è arrivato. All’Olimpico finisce 0-0 tra Roma e Milan e i rossoneri, con due giornate d’anticipo, possono finalmente festeggiare lo scudetto numero 18. Per i giallorossi, invece, un pari che potrebbe diventare un’occasione persa nella rincorsa alla Champions anche se la squadra di Montella aggancia provvisoriamente la Lazio a quota 60 al quarto posto.

Allegri ritrova Ibrahimovic, in avanti con Robinho e Boateng a supporto mentre in mezzo al campo si rivede Gattuso, con Van Bommel davanti alla difesa e Seedorf sul centro-sinistra. Nella Roma, fuori gli squalificati Perrotta e De Rossi, Montella opta per Brighi con Pizarro e Simplicio alle spalle di Totti, con Taddei e Vucinic ai lati.

Avvio equilibrato, con Boateng e Taddei che ci provano dalla distanza mentre al 14’ Abbiati riesce a opporsi a una conclusione ravvicinata di Vucinic, servito splendidamente da Cassetti. Meglio la Roma in questa prima parte di gara, col Milan che fatica a fare gioco e dietro corre qualche pericolo di troppo.

Nella ripresa, però, i rossoneri si ripresentano con maggiore convinzione e al 1’ Robinho centra il palo con un destro a giro dal limite dell’area. Montella inserisce Borriello per Vucinic ma è ancora il Milan a farsi pericoloso, prima con Boateng, bravo ad anticipare Doni in uscita ma la palla sfiora il palo, e poi con Ibrahimovic, la cui violenta punizione viene respinta con i pugni dal portiere brasiliano.

Alla mezz’ora entra anche Pato per Robinho ma la gara si va spegnendo fino allo 0-0 finale. Al Milan va più che bene per cominciare la festa dopo un digiuno di sei anni. Una festa per i diecimila tifosi rossoneri sugli spalti dell'Olimpico e per quelli scesi in Piazza Duomo a Milano, suggellata anche dall'abbraccio (non sfuggito a fotografi e telecamere) della neodirigente Barbara Berlusconi a Pato a cui è sentimentalmente legata. 

GALLIANI -  "Gli scudetti sono tutti belli ma l’ultimo è quello che rimane più negli occhi, nel cuore. E’ fantastico, credo che lo abbiamo strameritato". Così Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, commenta il 18° tricolore conquistato dai rossoneri. "Siamo partiti a luglio con l’idea dello scudetto e ce l’abbiamo fatta", ha detto ancora Galliani, applaudendo l’ottimo lavoro di Allegri: "E' stato bravissimo, segue i nostri grandi allenatori che hanno vinto al primo colpo. E’ stato molto bravo. Sono molto felice: lo scudetto rimane a Milano ma finalmente cambia sponda”.

ALLEGRI - "Voglio ringraziare i ragazzi in primis e poi il presidente che mi ha messo a disposizione una rosa importante", sono invece le parole di Massimiliano Allegri sul primo scudetto conquistato da allenatore. "Vincere al primo anno e’ una bella soddisfazione - ha aggiunto - Per il futuro dobbiamo migliorare una squadra che e’ gia’ forte. Il presidente ha detto che ci fara’ un regalo e noi saremo contenti".

Allegri indica nella compattezza del gruppo l’arma vincente del suo Milan: "Devo ringraziare i ragazzi - ha ribadito - e sottolineare il comportamento esemplare dello spogliatoio. Tutti si sono dimostrati professionisti, uomini con valori che si sono messi a disposizione del gruppo. Domani mi renderò ancora più conto sono strafelice e sono fortunato. Abbiamo cambiato diversi giocatori, abbiamo cambiato modulo in corsa. La disponibilità e il rispetto sono motivi principali che ci hanno portato allo scudetto". Per Allegri i moomenti decisivi sono stati "il derby e la vittoria di Firenze con il Napoli a pari punti".

BERLUSCONI - "Un po’ abbiamo fatto l’abitudine alle vittorie, ma fa sempre molto piacere. Ho visto la partita a casa, abbiamo stappato per festeggiare. Questo è uno scudetto che ci meritiamo, abbiamo voluto restare protagonisti", ha detto invece Silvio Berlusconi, intervistato telefonicamente da Sky. "Lo scudetto lo si vince come squadra - ha detto ancora Berlusconi - e la squadra del Milan ha tenuto anche quando e’ stata privata delle sue tre punte: Ibrahimovic, Pato e un certo Pippo Inzaghi".

Per il futuro, Berlusconi ha ribadito di avere sempre presente l’obiettivo dell’Europa: "C’è da impegnarsi per arricchire la rosa. Ci deve essere un arricchimento della rosa per avere più chance di vittoria". A questo proposito Berlusconi ha rivelato che il Milan sta "puntando a nuovi giocatori provenienti dal calcio sudamericano" ma non fa nomi perché - dice - "è meglio non sbilanciarsi".

Giudizio ottimo per Allegri: "Trasmette sicurezza, si presenta bene, e’ un allenatore da Milan che potrà continuare la serie dei grandi allenatori del Milan". "Abbiamo fatto una buona stagione e siamo ancora in corsa per la Coppa Italia. Sono stati tutti all’altezza della situazione, il Milan ha una rosa particolarmente ampia che ha consentito alla squadra di esprimere buon gioco anche nei momenti di difficoltà", ha aggiunto.

"Qualche volta mi sono ritrovato in una situazione in cui non poter investire come avrei desiderato, però ultimamente, anche per non deludere i tifosi, la mia famiglia ha investito molto, con oltre 70 milioni di euro nell’ultimo anno. Siamo riusciti a cogliere la vittoria e quindi vuol dire che gli investimenti sono stati indovinati", ha sottolineato.

Tempo fa disse che avrebbe voluto Kakà come genero. Di Pato cosa pensa? "Io di queste cose non parlo. Mia figlia ha abbracciato tutti i giocatori del Milan. Pato è un ragazzo serissimo, mi piace molto, ma preferisco parlare di cose più tecniche e calcistiche", ha risposto il presidente rossonero. Se dovesse scegliere il 28/o titolo della sua presidenza? "Bisogna sempre essere concreti e quindi dico la Coppa Italia", ha concluso Berlusconi.