Cremona, 2 giugno 2011 -  Sono pesantissime le accuse contro una rete di calciatori, ex ed attuali, manager, liberi professionisti e titolari di agenzie di scommesse indagati nell’ambito di un giro di scommesse su partite truccate in serie B e Lega Pro.

Secondo gli inquirenti diverse partite del campionato di calcio sarebbero state manipolate e falsate. L’indagine, che ha coinvolto diverse città d’Italia, è partita dalla squadra mobile di Cremona, che su denuncia della società calcistica Cremonese, ha fatto luce su un episodio inquietante: giocatori drogati, dissolvendo a loro insaputa dei calmanti nelle bevande, per falsare il risultato della partita. Da qui è partita l’indagine che ha scoperto l’associazione a delinquere ramificata in tutta Italia. Le accuse infatti sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in competizioni sportive.

Per il momento gli arresti sono 16, di cui sette in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove ai domiciliari. Ai domiciliari figura anche l’ex bomber della nazionale e capitano della Lazio Beppe Signori. Ai domiciliari anche i calciatori dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, mentre in carcere è finito Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio.

Insieme a Beppe Signori il Gip ha emesso ordinanza di custodia cautelare anche per Francesco Giannone e Manlio Bruni, titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei ‘bolognesi’, tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani. Giannone e Bruni, insieme a Signori, avrebbero puntato 150.000 euro su Inter-Lecce il 20 marzo.

C’e’ anche l’ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni nella lista. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera. A Ravenna arrestato il ds Giorgio Buffone e indagato il presidente Gianni Fabbri. Tra i 28 indagati a piede libero figurano invece l’ex calciatore di serie A, ex marito di Simona Ventura e conduttore di Quelli che che il calcio” Stefano Bettarini e Cristiano Doni, beniamino dei tifosi dell’Atalanta, con un passato in nazionale.

Secondo gli inquirenti l’organizzazione si assicurava affari fino a diverse centinaia di migliaia di euro a partita. Le indagini della squadra mobile di Cremona hanno infatti scoperto che l’organizzazione era in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero. In particolare - secondo quanto scrive il gip di Cremona Guido Salvini nell’ordinanza che ha portato, l’ex calciatore agli arresti domiciliari e a provvedimenti restrittivi per altre 15 persone - Giuseppe Signori era un elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna, e partecipò ad una serie di scommesse sulle partite truccate, in particolare con riferimento alla partita Inter-Lecce, dove puntò 150mila euro. La scommessa di Signori su Inter-Lecce, però, andò male perché non riuscirono a truccare la partita che finì solo uno a zero, mentre il progetto truffaldino era di farla terminare con quattro reti a zero. La puntata era sui cosiddetti “over”.

La frequenza della manipolazioni è impressionante e si giunge in situazioni in cui sono gestite fino a cinque partite di calcio da manipolare”, scrive ancora il gip di Cremona, Guido Salvini, nell’ordinanza. “L’attenzione del sodalizio - prosegue il gip - si rivolge in prevalenza alle partite della Lega pro nell’ambito della quale con stipendi più bassi e blasone meno alto è più facile e meno rischioso convincere anche calciatori che non fanno parte già del sodalizio, quest’ultimo tuttavia si occupa della manipolazione abbastanza frequente anche di partite di serie B e qualche volta di partite di serie A”.

Un’indagine complessa che non è ancora finita ma che mette a rischio i risultati dei campionati come la promozione in A di Atalanta e Siena: “L’attività dell’associazione criminosa è tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati con gravi danni per le società, per i scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive”, si legge infatti nell’ordinanza del gip, dove si sottolinea che “detta attività rischia di aver già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati, basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte negli eventi descritti”.

Anche se - ricorda il Gip - il coinvolgimento di alcuni giocatori non implica necessariamente che tutta la squadra ne sia al corrente, ancora meno che ne sia al corrente la squadra avversaria. E su queste situazioni dubbie sono in corso ulteriori verifiche.

TRE GRUPPI DECIDEVANO LE SCOMMESSE, E UN TARIFFARIO - Il giudice scrive che ‘’i protagonisti dispongono di telefoni cellulari ‘dedicati’, cioe’ usati solo per intessere i loro rapporti sui quali vengono dirottate le conversazioni piu’ compromettenti e non e’ raro che vengano registrati inviti reciproci a spostare il colloquio quando il tenore dello stesso decolla sempre piu’ verso l’illecito’’. Secondo il giudice, ‘’esistono piu’ gruppi di scommettitori che fanno parte dell’organizzazione, in quanto ne costituiscono un punto di riferimento stabile’’.

‘’Non si tratta di scommettitori qualunque - annota il giudice -, ma di gruppi omogenei che costituiscono quasi un sodalizio nel sodalizio. E’ evidente che il braccio operativo dell’ organizzazione sa di poter contare su questi scommettitori che anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti’’.

Esisteva un vero e proprio tariffario per alterare i risulati delle partite. E a gestire il giro tre gruppi 'malavitosi'. Gli "zingari" decidevano i prezzi delle scommesse, guidati da Almir Gegic, cittadino slovacco residente a Chiasso, avevano fissato un preciso tariffario: per le partite di serie A servivano 400mila euro, per quelle di B, 120mila, per la Lega Pro 50mila. Il gruppo degli "albanesi" invece agiva consegnando direttamente ai giocatori coinvolti il denaro. Infine i "bolognesi" esigevano garanzie bancarie.

CALMANTI AI GIOCATORI PER CONDIZIONARE MATCH - Per condizionare i risultati degli incontri sarebbero stati dati anche dei calmanti ai calciatori, in modo che giocassero al di sotto delle loro possibilita’. E’ uno degli aspetti che sarebbe emerso, secondo quanto si apprende, nel corso dell’indagine.

L’episodio si sarebbe verificato alla fine del campionato scorso della Lega Pro e coinvolgerebbe la Cremonese. In occasione di una sfida importante, uno degli indagati avrebbe messo nelle bibite a disposizione dei calciatori prima e durante l’incontro un calmante per ‘addormentarli’ e peggiorare le loro prestazioni. Al termine della partita cinque giocatori e un massaggiatore della squadra si sarebbero sentiti male. Da quell’episodio sarebbe scattata l’indagine che ha portato agli arresti di oggi.

Uno su tutti il caso di Carlo Gervasoni, calciatore della Cremonese, dopo essere stato drogato con un ansiolitico e con dello benzodiazepine, per peggiorare le sue prestazioni durante un match ‘truccato’, ha avuto incidente stradale a causa di un colpo di sonno. E’ quanto emerge dalle 610 pagine di ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere e agli arresti domiciliari 16 persone accusate di aver truccato partite per guadagnare sulle scommesse. In seguito a quell’incidente e’ stata presentata una denuncia dalla Cremonese che parlava di malesseri per componenti dello staff e della squadra. Gervasoni nei mesi seguenti prendera’ parte, secondo le indagini, ai tentativi di truccare il risultato della partita Atalanta Piacenza del 19 marzo 2011 finita 3 a 0 per l’Atalanta. Gervasoni durante quel match giocava nel Piacenza.

"FALSATA PROMOZIONE ATALANTA, DONI E GERVASONI SI ACCORDARONO" - Il gip Guido Salvini, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti di 16 persone, spiega che l’attivita’ dell’organizzazione ‘’rischia di avere gia’ falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte’’ nella vicenda. Alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta sul calcioscommesse ‘’indicavano nel capitano dell’Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la ‘combine’ unitamente al difensore del Piacenza, Gervasoni Carlo’’ per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che fini’ 3-0, risultato che era anche l’ ‘’obiettivo dell’organizzazione’’ che aveva scommesso sul match. Lo scrive il gip di Cremona, Guido Salvini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare.

‘’Giova altresì precisare - scrive il giudice - che il risultato finale dopo i 90 minuti di gioco e’ risultato essere 3-0 e che anche alcuni giornali sportivi che avevano analizzato l’incontro avevano commentato come quella in argomento potesse essere una partita sospetta visto il risultato e le abnormi puntate registrate’’. Il gip segnala inoltre la ‘’seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni’’, il difensore del Piacenza. L’incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, ‘’veniva pianificato in Bologna e precisamente in via U.Bassi nr.7, presso lo studio Professionisti Associati’’. Su quella partita Beppe Signori ‘’ha investito 60.000 euro’’.

L'ATALANTA: "NOI NON C'ENTRIAMO NULLA. SIAMO INNOCENTI" - «L'Atalanta apprezza le parole di grande pacatezza e responsabilità del presidente Federale Giancarlo Abete e ripone la massima fiducia nelle indagini della Procura ordinaria e di quella sportiva». La società bergamasca ha diffuso nella tarda serata di ieri un comunicato stampa in merito alla polemica scoppiata sulle scommesse legate al calcio e al Campionato di Serie B che coinvolgerebbero anche alcuni match giocati dalla squadra bergamasca.

«La società - si legge ancora nel comunicato - à altresì certa che da queste indagini emergerà la propria estraneità e quella dei propri tesserati, ai quali ha sempre richiesto il massimo impegno e rispetto dei doveri di lealtà sportiva».

SOSPETTI SU BRESCIA-BOLOGNA - Tra le carte dell'inchiesta di Cremona compare anche il match tra Brescia e Bologna, giocata il 2 aprile e finita 3-1 per i lombardi (poi retrocessa in B). In un'intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, ''un informatore amico del ds della Nocerina'' secondo l'ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L'Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. ''Il Brescia prende tutto capito?'', dice Bassi a Parlato che chiede: ''Che ha?''. ''Il Bolo''. ''Puo' essere quello puo' essere''. La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un'agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest'ultimo tranquillizza TaglIatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. La partita aveva avuto un avvio 'sospetto' con due gol dei lombardi nei primi dieci minuti.

LE REAZIONI

BETTARINI: "IO NON C'ENTRO NIENTE" - Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale avanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone alcune delle quali ex calciatori come me e che conosco per questa ragione. Non c’entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell’indagine’’: così l’ex difensore Stefano Bettarini commenta il suo coinvolgimento nell’inchiesta sul calcio scommesse che è in corso.

PETRUCCI INDIGNATO - “Sono sgomento ed indignato per quanto sto apprendendo ora dopo ora”. “Il mondo del calcio non puo’ essere offeso e umiliato da soggetti di dubbia moralita’ che con i loro comportamenti scellerati infangano l’immagine di un intero sistema”. Sono le prime dichiarazioni di Gianni Petrucci, che poi rivolge quindi i propri complimenti alle forze dell’ordine e alla Procura di Cremona “per come hanno condotto l’indagine”.

Non appena diffuse le prime notizie sull’inchiesta, i vertici del Coni hanno avviato - dice una nota dell’Ente olimpico nazionale - “immediati contatti con la Federcalcio al fine di una costante informazione sugli sviluppi della materia. Nello stesso tempo il Coni ha attivato i suoi legali dando mandato di “tutelare in ogni sede l’immagine dell’Ente olimpico, dello sport italiano, nonche’ valutare gli eventuali danni patrimoniali che possano scaturire dall’intero contesto di indagine”. L’argomento e’ stato inoltre subito posto all’ordine del giorno della Giunta Nazionale in programma lunedi’ 6, dove il presidente della Figc Abete relazionera’ nel dettaglio sull’evolversi della vicenda.

E BEPPE AI MEDIA: ABBIATE PIETA' - "Ma non avete pieta’ in questa situazione? Abbiate pieta’. Io non posso dire nulla, incontrero’ il mio legale e poi parlera’ lui per me’’. Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall’ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l’interrogatorio.
L’ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse.

In serata parla il suo avvocato: "Dall’esame dell’ordinanza non emerge nessun elemento che possa giustificare il coinvolgimento di Beppe Signori che si dichiara assolutamente estraneo alla vicenda". A riferirlo all’Ansa è stato Silvio Caroli, uno dei tre avvocati che compongono il collegio difensivo dell’ex attaccante (gli altri sono Francesco Napolitano e Alfonso De Amicis).

Secondo il legale "Signori ha solo la sfortuna di conoscere due delle persone coinvolte, ma non ha nessun legame con le loro presunte attività illecite". L’avvocato ha descritto un Signori "sereno e tranquillo, che sta affrontando con serenità questo momento transitorio, confidando nella giustizia per una conclusione positiva della vicenda".

Infine ha precisato il senso delle parole dette dall’ex laziale in mattinata: "Sono espressioni che non ci risultano essere mai state utilizzate, semmai erano un invito a un maggior contegno e al rispetto per la professione giornalistica".

COLANTUONO DIFENDE DONI: UNA COMICA - "E’ tutta una comica. Andatevi a rivedere le partite in questione e ve ne accorgerete da soli’’. Stefano Colantuono, intervistato telefonicamente da Tuttomercatoweb, liquida così l’inchiesta sulle scommesse nel calcio che chiama in causa alcune partite dell’Atalanta e che vede tra gli indagati Cristiano Doni.

‘’Le telefonate in questione non dicono nulla e lo dimostrano i risultati delle partite - spiega l’allenatore che ha condotto i nerazzurri alla vittoria della serie B - Mettere in discussione il campionato nostro e del Siena e’ assolutamente una comica, non ci sono altre parole. La nostra promozione, cosi’ come quella del Siena, e’ meritata e legittima, e non puo’ essere messa in discussione da queste voci senza fondamento. Invito tutti a rivedere quelle partite per rendersene conto’’. Colantuono difende in modo deciso Cristiano Doni: ‘’Ancora piu’ assurdo e’ il coinvolgimento di Doni nella vicenda. Cristiano non farebbe mai il male dell’Atalanta. Ripeto: e’ tutta una comica, una comica e basta’’.

AGICOS: NON RIMBORSABILI LE SCOMMESSE SU PARTITE FALSATE - “Per il pagamento delle scommesse vincenti fa fede il referto arbitrale e quindi, da regolamento, non e’ possibile richiedere rimborsi su eventuali partite sulle quali gli organi competenti stanno indagando”. Cosi’ spiegano ad Agicos dai Monopoli di Stato, che hanno la gestione completa del mercato delle scommesse sportive. In casi analoghi ci furono in passato anche richieste di risarcimento avanzate dal Codacons, ma e’ difficile che un utente abbia conservato la giocata ‘ufficialmente’ non vincente per cosi’ tanto tempo.

CODACONS: RIGIOCARE TUTTE LE PARTITE FALSATE - Tutte le partite di calcio i cui risultati possono essere stati falsati dall’organizzazione scoperta oggi dalla magistratura di Cremona, devono essere tassativamente rigiocate. La richiesta arriva dal presidente Codacons, Carlo Rienzi, che annuncia anche che l’ufficio legale della associazione dei consumatori sta studiando la possibilità di intentare una vera e propria class action, alla quale tifosi e scommettitori possono partecipare compilando i moduli di pre-adesione che entro oggi saranno pubblicati sul blog www.carlorienzi.it “Si tratta - spiega Rienzi - di uno scandalo gravissimo che danneggia pesantemente le società calcistiche ma soprattutto i tifosi e gli scommettitori, e uccide lo sport. La Lega Calcio deve prendere provvedimenti urgenti, annullando i risultati degli incontri alterati e disponendo la ripetizione delle partite’. Il Codacons annuncia anche azioni risarcitorie in favore dei soggetti danneggiati. “Tutti coloro che hanno effettuato scommesse sulle partite truccate, o che hanno conservato biglietti - precisa l’associazione dei consumatori - e abbonamenti allo stadio relativi ai medesimi incontri, possono chiedere un risarcimento, in virtù dei danni economici subiti e della buona fede tradita”.

ADOC: POSSIBILE CLASS ACTION PER GLI SCOMMETTITORI TRUFFATI - ‘’Gravissimo lo scandalo del calcioscommesse, i consumatori scommettitori e l’intero movimento sportivo sono stati gabbati e danneggiati alla luce delle indagini effettuate, che hanno portato anche all’arresto di 16 tra calciatori, ex calciatori e dirigenti di societa’, chiediamo che venga subito effettuato il rimborso delle scommesse effettuate per le partite di Serie B e Lega Pro che risulteranno essere state truccate in modo fraudolento’’. Ad affermarlo in una nota e’ Carlo Pileri, il presidente dell’Adoc, che chiede il rimborso di tutte le scommesse effettuate per le partite coinvolte e non esclude una class action. I consumatori onesti, rileva il presidente dell’associazione dei consumatori, ‘’sono stati pesantemente danneggiati, non escludiamo la possibilita’ di attivare una class action che coinvolga tutti gli scommettitori che hanno puntato i loro soldi su partite falsate’’.

Arrestati:

Antonio Bellavista, Giorgio Buffone, Massimo Erodiani, Francesco Giannone, Manlio Bruni, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato e Marco Pirani.

Arresti domiciliari:

Mauro Bressan, Francesca La Civita, Vittorio Micolucci, Ismet Mehmeti, Giuseppe Signori, Vincenzo Sommese, Gianluca Tuccella, Almir Gegic (calciatore del Chiasso)

Denunciati:

Pietro Bassi, Ivan Vittorio Berardi, Stefano Bettarini, Antonio Ciriello, Michele Cossato, Fabio Daledo, Cristiano Doni, Alessandro Ettori, Gianni Fabbri, Andrea Gaiti, Fioravante Genovese, Claudio Furlan, Massimiliano Longhi, Giuseppe Padula, Roberto Parlato, Valentino Parlato, Alex Pederzoli, Pierluigi Andrea Pezzali, Leonardo Rossi, Gaetano Ruotolo, Nicola Santoni, Gianpaolo Tagliatti, Giorgio Veltroni, Carlo Gervasoni, Daniele Quadrini, Ivan Tisci e Antonio Shjtaj. 

 

Ecco l’elenco completo degli incontri sotto inchiesta:

- CREMONESE-SPEZIA del 17 ottobre 2010
- MONZA-CREMONESE del 21 ottobre 2010
- CREMONESE-PAGANESEdel 14 gennaio 2011
- SPAL-CREMONESE del 16 gennaio 2011
- BENEVENTO-VIAREGGIO del 13 febbraio 2011
- LIVORNO-ASCOLI del 25 febbraio 2011
- VERONA-RAVENNA del 27 febbraio 2011
- BENEVENTO-COSENZA del 28 febbraio 2011
- REGGIANA-RAVENNA del 10 marzo 2011
- ASCOLI-ATALANTA del 12 marzo 2011
- TARANTO-BENEVENTO del 13 marzo 2011
- ATALANTA-PIACENZA del 19 marzo 2011
- INTER-LECCE del 20 marzo 2011
- ALESSANDRIA-RAVENNA del 20 marzo 2011
- BENEVENTO-PISA del 21 marzo 2011
- PADOVA-ATALANTA del 26 marzo 2011
- SIENA-SASSUOLO del 27 marzo 2011
- RAVENNA-SPEZIA del 27 marzo 2011