Napoli, 9 novembre 2011 - Luciano Moggi non ci sta. Dopo la pesante condanna comminatagli  ieri sera dal Tribunale di Napoli, al termine del processo di primo grado per Calciopoli e dopo che la Juve l'ha scaricato, ribadendo di essere estranea ai fatti addebitati al suo ex direttore generale, l'ex re del mercato va al contrattacco. Intervistato stamane da Sky Tg 24, Moggi ha affermato: "La sentenza di Napoli era già scritta, due anni di udienze e di nuove intercetazioni non sono servite a nulla. Ma io non perdo il coraggio, vado avanti perché non ho fatto nulla. La Juve ha preso le distanze da me? Ma in campo non si giocava Moggi-Chievo o Moggi-Udinese, in campo andava la Juve e io ero il direttore generale della Juve. Le schede telefoniche per gli arbitri le comprava la Juve".

 

LOTITO, DELLA VALLE E FOTI SOSPESI -  Intanto, la Figc si prepara a sospendere Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale  (1 anno e 3 mesi, 25 mila euro di multa); Andrea Della Valle, presidente della Fiorentina  (1 anno e 3 mesi, 25 mila euro di multa); Sandro Mencucci, amministratore delegato della Fiorentina  (1 anno, 3 mesi e 25 mila euro di multa) e Lillo Foti, presidente della Reggina  (1 anno, 6 mesi e 30 mila euro di multa). I quattro sono stati condannati in primo grado a Napoli (a loro, come agli altri imputati riconosciuti colpevoli è stato inflitto anche il daspo, cioè il divieto di frequentare stadi e di partecipare ad eventi sportivi). Ai sensi dell'articolo 22 bis delle norme federali non potranno più rappresentare la propria società sino a che un'eventuale sentenza assolutoria consentirà loro di rientrare. Il provvedimento di sospensione dal tesseramento ha effetto immediato. Diego Della Valle (1 anno, 3 mesi e 25 mila euro di multa) non ricopre invece cariche direttive in seno al club viola.