Roma, 15 novembre 2011 - In occasione delle celebrazioni i 150 anni dell’Unita’ d’Italia la nazionale è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica

Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha incontrato gli azzurri del calcio, guidati dal commissario tecnico Cesare Prandelli, nel salone degli specchi, a poche ore dalla partita dell’Olimpico contro l’Uruguay dedicata alla celebrazione della ricorrenza. Subito dopo la visita riservata, la nazionale partecipera’ anche all’incontro con i nuovi cittadini italiani.

Donata al capo dello Stato la nuova casacca della Nazionale, anche se sulla questione sta nascendo un caso. Infatti pare che nel colletto delle nuove divise, il tanto reclamizzato ‘alla coreana’, bianco con le strisce del tricolore per commemorare i 150 anni dell’unita’ d’Italia, la bandiera sia al contrario: cioè dell'Ungheria.

BUFFON: “E’ un grandissimo onore essere qui con lei, Presidente, per questo saluto in occasione della partita di questa sera per celebrare i 150 anni dell’Unita’ d’Italia. Siamo una popolazione e una nazione ancora giovane e questo a volte ci fa cadere. Questa popolazione ha bisogno dell’appoggio di una classe politica coesa, colta e responsabile e di uno Stato presente da lei rappresentato e dalla sua figura pulita e capace”.

Lo ha detto Gigi Buffon, portiere della Juventus e della nazionale, rivolgendosi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
 

“Tutti noi attendiamo delle risposte per ripartire dopo momenti di grandissima difficolta’”, ha aggiunto Buffon. “Noi cercheremo di fare il nostro sul campo e di onorare il nome dell’Italia sempre e comunque”. Buffon ha poi presentato al Capo di Stato il ct azzurro Cesare Prandelli e gli altri giocatori della nazionale. Alla fine dell’incontro ha consegnato due doni a Napolitano: un pallone e una maglia azzurra

Napolitano ha risposto affermando che "il capitano ha fatto gol" e che per gli azzurri "l'Italia e' sempre l'unico riferimento".

Buffon e' poi tornato sulla questione a margine dell'incontro tra Napolitano e i "nuovi cittadini italiani", avvenuto poco dopo l'incontro con la Nazionale di calcio. "La situazione e' sotto gli occhi di tutti - ha detto - poi c'e' chi lo vuole dire e chi non lo vuole dire. Ho la presunzione di affermare concetti che toccano la maggior parte della popolazione. L'Italia non deve sentirsi unita solo quando gioca la Nazionale: l'Italia deve quotidianamente seguire un percorso di crescita per poter migliorare la situazione e la condizione sociale ed economica".

PRANDELLI: TOCCANTE BUFFON - “Oggi si sono incontrate le Italie vere”. Lo ha detto il ct dell’Italia Cesare Prandelli dopo l’incontro degli azzurri di oggi al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano. “Buffon era molto emozionato, ha fatto un discorso da dieci. Le parole arrivavano dal profondo del cuore. Ci vuole grande sincerita’ e da questo punto di vista Gigi e’ un’esempio”, ha sottolineato il tecnico parlando del capitano azzurro Gigi Buffon e del discorso che ha fatto davanti al presidente della Repubblica.

OSVALDO: MI SENTO ITALIANO - “Io mi sento italiano a prescindere dal calcio e non solo perche’ gioco in nazionale. Noi italiani possiamo dare tanto al paese”. Lo ha detto Pablo Daniel Osvaldo, oriundo della nazionale italiana di calcio, dopo l’incontro degli azzurri con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale.

BALOTELLI: E' LA MIA STORIA - Emozione per Mario Balotelli nel Salone dei Corazzieri del Quirinale. A chiusura dell’incontro del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con i nuovi cittadini italiani, al quale ha partecipato anche la nazionale di calcio, l’attaccante azzurro non ha voluto commentare la giornata ma ha solo raccontato i suoi sentimenti alle parole del capo dello Stato che ha invitato a rivedere la normativa sulla concessione della cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia, sottolineando come i figli di immigrati che non hanno ancora la cittadina soffrono questa situazione perche’ si sentono a tutti gli effetti italiani: ‘’Quelle parole mi hanno toccato - ha detto Balotelli, nato a Palermo da genitori ghanesi -. E’ la mia storia, e’ assolutamente cosi’’’.