Parma, 1 febbraio 2012 - ALLA FINE ha vinto la merla. E il calcio è sprofondato nella neve. La Juve ha detto subito no, il Parma ha provato a insistere, ma anche le polemiche fra le due società sono state soffocate, alla fine, dal manto di neve e di ghiaccio che ha coperto il campo di gioco. La decisione è stata presa poco dopo le venti, in seguito all’ultimo sopralluogo fra i capitani, l’arbitro Mazzoleni, il prefetto Luigi Viana e i responsabili della sicurezza. Il rinvio della partita è stato decretato per l’insicurezza degli spalti e per motivi di ordine pubblico, prima ancora che per l’impraticabilità del terreno. Nei minuti successivi la nevicata è continuata in modo abbondante, confermando che non c’erano le condizioni per giocare.

L’annuncio è stato accolto con il lancio di palle di neve da parte di un gruppetto di tifosi, all’esterno dello stadio. La partita non potrà essere recuperata oggi, e la Juventus ieri sera è ripartita in pullman per Torino. Duro il commento di Conte: «C’erano dieci centimetri di neve, bisognava anticipare l’orario alle 15, si sapeva da tre giorni, grazie alle previsioni meteo, al cento per cento, che la situazione sarebbe stata questa, impossibile con gli strumenti oggi a disposizione rinviare una partita così, sabato a Torino con la neve abbiamo giocato perché il nostro nuovo stadio lo consente». Un’accusa rilanciata da Marotta: «Difficile conciliare il calendario invernale con stadi obsoleti, così ci rimette lo spettacolo». Il Parma ha digerito a fatica il rinvio della gara: «Alle 20 ho accettato la decisione, anche se nessuno ha avuto nulla da dire in occasione di Parma-Palermo nonostante ci fosse la nebbia», il commento dell’amministratore delegato Pietro Leonardi. Il 4 dicembre scorso, ha ricordato Leonardi, «non c’erano certo le condizioni per giocare, la nebbia era così fitta che i giocatori non riuscivano quasi a vedersi in campo». Il dirigente ha ammesso di aver capito che la situazione era critica «quando abbiamo iniziato a scoprire il campo dai teloni». La merla, a quel punto, aveva già vinto.