Roma, 1 aprile 2012 - Giorgio Chinaglia è morto. La notizia è stata rilanciata da Sky Sport, dopo essere stata diffusa su Twitter da Umberto Gandini, dirigente del Milan. Qualche minuto e il figlio di 'Long John' conferma: "Mio padre è morto questa mattina", dice Anthony in lacrime a Sky Sport, in collegamento telefonico dall'America.

FATALE UN INFARTO - "Mio padre - ha aggiunto Anthony Chinaglia -è morto intorno alle 9:30. Era stato operato una settimana fa dopo un attacco di cuore. Gli erano stati impiantati 4 stent e l’operazione era andata bene. Era stato rimandato a casa dove sembrava essersi ripreso.  Stamattina si era svegliato per prendere una medicina e si era rimesso a letto. Poi sono andato a controllarlo ed ho scoperto che non respirava più. Ho provato a rianimarlo ma non c’è stato niente da fare". Chinaglia aveva 65 anni,  era nato a Carrara il 24 gennaio del 1947.

IL CORDOGLIO DELLA LAZIO - Sul sito ufficiale della Lazio campeggia la foto di Chinaglia, bomber biancoceleste che condusse la squadra allo scudetto nel 1973-74. Il club "si unisce al cordoglio della famiglia", si legge nella prima notizia della pagina web.

CAPELLO - E' commosso Fabio Capello mentre ricorda il suo ex compagno di nazionale: "Giorgione mi è rimasto vicino anche dopo che abbiamo smesso di giocare, lo sentivo spesso: per me era un amico vero". 

Il tecnico è sconvolto dalla notizia, improvvisa, della scomparsa di Chinaglia: "Il gol di Wembley che ci diede la prima vittoria in Inghilterra? E’ vero, nacque da una sua fuga sulla destra, io misi la palla dentro, ma a pensarci adesso non me ne frega proprio niente. Piuttosto il mio ricordo va alle telefonate che mi faceva negli ultimi tempi per intervistarmi, con me si è sempre comportato bene: perdo una persona cara".

LA CARRIERA - Chinaglia da giocatore iniziò la sua carriera in Galles, nelle file dello Swansea City, quindi arrivò in Italia nelle serie minori prima con la Massese (32 presenze e 5 reti) nel 1966-1967 e poi nell’Internapoli dal 1967 al 1969 con 66 presenze e 24 reti.

La squadra alla quale si legò però indissolubilmente è senza dubbio la Lazio, dove arrivò nel 1969 e dove vinse uno scudetto storico nella stagione 1973-74, realizzando 98 gol in 209 presenze dal 1969 al 1976.

In quello stesso anno, fece parte della sfortunata spedizione della Nazionale ai mondiali di Germania nel '74. Celebre, in quell'occasione, il suo 'vaffa' a Valcareggi dopo una sostituzione. Oggi è proprio il figlio del grande Ferruccio a tornare su quella vicenda: "Nonostante i media per tanto tempo abbiano sottolineato lo screzio tra Giorgio Chinaglia e mio padre, quel gesto venne subito sanato con un abbraccio e le scuse", rivela Furio Valcareggi.

Nel 1976 Chinaglia lasciò l’Italia per iniziare l’avventura americana con i New York Cosmos, insieme ad altre stelle del calcio mondiale. Nella ‘Grande Mela’ giocò fino al 1983 segnando 193 reti in 213 partite.

Nel 1983 tornò in Italia, questa volta come presidente della Lazio, accolto dalla folla come un salvatore. Inoltre l’anno seguente la Warner Communications gli cedette parte delle azioni dei Cosmos. Ma la NASL era ormai al tramonto e nel 1985, proprio dopo un’amichevole con la Lazio, i Cosmos chiusero. Alla fine dello stesso anno fu costretto a cedere la Lazio, per problemi economici, a Franco Chimenti. Da allora si stabilì tra States ed Italia occupandosi sempre di calcio.

LE VICENDE GIUDIZIARIE - Nella primavera del 2006 Chinaglia è stato iscritto nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con l’accusa di riciclaggio. Nell’ottobre del 2006 il nucleo valutario della Guardia di Finanza ha richiesto una ordinanza di custodia cautelare ai danni di Chinaglia per estorsione ed aggiotaggio, nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica di Roma sulle irregolarita’ nella scalata alla societa’ sportiva Lazio.

A suo carico è stato emesso un mandato d’arresto europeo ed era ancora latitante per la giustizia italiana. Nel luglio 2008 è stato colpito anche da un mandato di arresto per riciclaggio.

GLI ULTIMI ANNI - Dal gennaio 2011 è ambasciatore insieme a Carlos Alberto, difensore del Brasile di Pelé, dei New York Cosmos, sua ex squadra, con l’obiettivo di rilanciare la società insieme al presidente Pelé e al direttore tecnico Eric Cantona.