L'esperienza dei senatori come Cech, Baros e Rosicky affiancata da una nuova leva di giovani talenti. Ecco la formula per risollevare la gloriosa tradizione del calcio boemo, un po' appannata dopo la mancata qualificazione ai mondiali di due anni fa ma con un curriculum di tutto rispetto nella storia recente degli europei, che vanta anche un trofeo, benche' conquistato prima che il destino della Repubblica Ceca fosse separato da quello della Slovacchia.
Provare a far funzionare il mix fra freschezza ed esperienza, cercando di sfruttare la possibilita' di non sfidare nessuna big nel primo turno (e' infatti nel gruppo A con Polonia, Grecia e Russia), tocchera' a Michael Bilek: era uno di quei giocatori che pareva predestinato a fare l'allenatore e sara' uno dei tecnici piu' giovani dell'Europeo.
Il cammino per staccare un biglietto per il torneo di Polonia ed Ucraina e' stato tutt'altro che semplice. Inserita nel girone della Spagna campione del mondo, la Repubblica Ceca ha conquistato solamente con una vittoria all'ultima giornata il secondo posto e, quindi, la possibilita' di giocarsi lo spareggio contro il Montenegro, dove poi ha trionfato con una doppia vittoria.
Raggiunti gli Europei, la Repubblica Ceca si candida ad essere una di quelle squadre che e' sempre bene non sottovalutare. Bilek costruira' il suo team su un asse composto da tanta qualita' ed un ottima esperienza internazionale. Sara' composto dal portiere del Chelsea Peter Cech, dal numero 10 dell'Arsenal Tomas Rosicky che sara' proprietario del centrocampo ed indossera' la fascia da capitano e da Milan Baros. Dopo essere stato considerato, all'inizio della sua carriera, uno dei migliori attaccanti europei, Baros si era un po' perso prima di costruirsi una seconda vita in Turchia al Galatasaray.
Attorno a questo trio delle meraviglie ci sono gregari di lusso come il centrocampista del Bordeaux Plasil ed alcuni giovani che sono pronti a mettersi in luce. Lasciato a casa il gioiellino ventenne dello Sparta Praga Vaclav Kadlec, Bilek ha deciso di puntare sull'altro giovanissimo Tomas Necid, attaccante del Cska Mosca, che si contendera' probabilmente una maglia con Pekhart del Norimberga: entrambi classe 1989, saranno chiamati a rappresentare il presente, oltre che il futuro, della loro nazionale.
Se dal centrocampo in avanti la Repubblica Ceca sembra una squadra dal grandissimo potenziale, la difesa, come del resto hanno dimostrato anche le qualificazioni, potrebbe invece essere il suo principale punto debole. C'e' l'altro Kadlec (difensore del Bayer Leverkusen), ci sono Hubnik, Sivok e Pospech, per un reparto che non sembra in grado di garantire la stessa qualita' di quello avanzato.
Agli Europei, pero', la Repubblica Ceca sa sempre stupire, come dimostrano il secondo posto del 1996 e la semifinale del 2004.