Kharkiv, 9 giugno 2012 - Alla fine tra gli olandesi sorride solo il baby Jetro Willems. Il centrocampista ha stabilito il record di precocità nella storia degli Europei con i suoi 18 anni e 71 giorni proprio nel giorno della clamorosa sconfitta degli Orange contro la Danimarca.

Da Kharkiv arriva la prima grande sopresa del torneo continentale, con la rete del semisconosciuto Krohn-Dehli che punisce la favoritissima squadra di Van Marwijk. E dire che l'ala danese è cresciuta proprio nel campionato olandese, dove però non ha mai lasciato veramente il segno.

La partita conferma ancora una volta quella legge del calcio che giocare bene non sempre serve (e a dirla tutta l'Olanda più che giocare bene è stata presuntuosa), tanto meno avere campioni in squadra. Così i vari Robben, Van Persie, Sneijder si devono inchinare a Rommendahl e compagni, bravi a sfruttare la prima occasione del match.

Siamo al 24' quando Poulsen innesca la velocità di Krohn-Dehli, finta del giocatore che salta i difensori olandesi e trafigge Stekelenburg. Gol inaspettato, soprattutto se si va a vedere quanto avevano prodotto i danesi fino a quel momento: praticamente nulla.

Ma Van Persie e gli arancioni sprecano troppo, addirittura il portiere della Danimarca Lindeguaard confeziona un regalo per Robben rinviando sui suoi piedi, ma per il numero 11 prosegue la maledizione del 2012 dopo la sconfitta in finale di Champions e colpisce il palo.

L'Olanda continua ad attaccare con Afellay che spedisce la palla di poco sopra la traversa, ma è ancora Krohn-Dehli ad avere il colpo del ko. Questa volta però non replica.

Stesso copione nella ripresa, e Van Marwijk si gioca le carte Van der Vaart e Huntelaar. E' l'ex Milan ad avere l'occasione più ghiotta per il pareggio ma il suo cucchiaio è respinto dal numero uno danese. C'è tempo anche per le proteste degli olandesi che chiedono un calcio di rigore.


Finisce con la vittoria danese e un dato impietoso: 19 conclusioni finite fuori degli olandesi, decisamente troppe.
 

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Flavio Nardini