Cracovia, 12 giugno 2012 - E se provassimo, una buona volta, ad essere sinceri con noi stessi, senza finzioni e senza ipocrisie? Voglio dire: davvero è importante conoscere l’opinione di Antonio Cassano in materia di presunte presenze gay all’interno della squadra azzurra?
 

Voglio aggiungere: ma perché ci prendiamo in giro, ignorando in partenza lo spessore intellettuale (scusate l’espressione forte, ma quando ci vuole ci vuole) del personaggio? Cassano è un bambino. Leggetevi il libro che ha firmato, peraltro vendutissimo.
 

I bambini dell’asilo, notoriamente, ridono forte e fanno battute cretine sulla cacca e altri misteri corporali. A nessuno passerebbe per la testa di farci sopra (sulle opinioni dei bambini, intendo) un titolo di giornale o un dibattito tv o sul web.
 

La verità, senza appunto discriminazioni di alcun genere, non riguarda le risposte. Bensì le domande.
Ci sono domande, infatti, che in presenza di determinati interlocutori semplicemente non andrebbero fatte. Tutto qua.
 

dell'inviato Leo Turrini