Poznan, 15 giugno 2012 - Cominciamo dall’Osceno. I tifosi croati si sono comportati in maniera vergognosa nei confronti di Balotelli. Lo hanno fischiato ostentando un razzismo becero e sono addirittura arrivati a lanciargli contro una buccia di banana, con l'Uefa che ha aperto un'inchiesta. Purtroppo, la madre degli imbecilli è sempre incinta. Dopo di che, non ci siamo.

Si può discutere sulla opportunità del cambio deciso da Prandelli, che ha tolto SuperMario proprio quando la sua fisicità sarebbe servita per far respirare la squadra. E ci sta di aggiungere che se Balotelli è il valore aggiunto della nazionale, beh, allora occorre insistere su di lui, un po’ alla maniera del Bearzot che seppe aspettare Rossi al Mondiale del 1982. Ma, ciò premesso, del Mario vero stiamo vedendo pochino. Quasi niente.

PERPLESSO. Stavolta, al momento della sostituzione, l’ex interista ha faticato a contenere l’irritazione. Forse non se la aspettava. Ha mormorato qualcosa, quindi si è diretto verso la panchina, senza allungare la mano a Prandelli. Senza voler scomodare la psicanalisi, Balotelli è notoriamente un soggetto particolare (eufemismo). Le sue mattane hanno fatto il giro del mondo. I suoi scatti d’ira sono memorabili. Alla fine della fiera, non ci sono alternative. O si crede nel suo genio calcistico, con annessi e connessi, in stile Roberto Mancini. O lo si reputa inaffidabile, come pensava il Mou interista. Non esiste una via di mezzo. Nemmeno per Prandelli.
 

IL DUO. Ancora. Balotelli e Cassano insieme stanno rendendo zero. Non si tratta di una ostilità personale: anzi, i due hanno un bel rapporto. Ma in questo Europeo la scintilla sul campo non è scattata. Rarissime sono state le combinazioni, modestissimo l’apporto complessivo alle sorti della Nazionale. Probabilmente SuperMario si sta domandando (e ha il diritto di porsi l’interrogativo) per quale ragione non sia mai stato lasciato in campo insieme a Di Natale, che nello scarno reparto offensivo azzurro è il più vispo. Risposte, non ce ne sono. Resta una consolatoria (?) certezza: doveva essere l’Europeo di Balotelli e di Cristiano Ronaldo, al quale un giorno SuperMario disse in faccia «io diventerò più forte di te». Per ora, stanno entrambi a quota zero.
 

Leo Turrini