Kiev, 24 giugno 2012 - Con il cuore in gola, ai rigori, l’ultimo trasformato da Diamanti, l’Italia va in semifinale contro la Germania. Un grande, meritatissimo traguardo: due pali, una serie di palle gol non sfruttate, l’Italia di Prandelli ha messo alle corde con la forza del gioco l’Inghilterra e se fosse finita in modo diverso sarebbe stata un’atroce e ingiusta beffa.

Ai rigori (GUARDALI), hanno sbagliato Montolivo, Young, Buffon grandissimo su Cole, e il sigillo di Diamanti. Bella, emozionante Italia. E ora la Germania.
 

Italia d’attacco, si diceva, e Inghilterra coperta, ma era difficile immaginarsi quello che è successo nei primi tre minuti: palla sempre fra i piedi degli azzurri, e lunga azione conclusa da un clamoroso destro sul palo di De Rossi, da trenta metri. Il rumore di quel palo ha continuato a ronzare nella testa degli azzurri, intimiditi nei dieci minuti successivi, con un miracolo di Buffon su Johnson, da due passi.

Una parata pazzesca. Si trattava di riordinare le idee e il gioco, Pirlo e De Rossi si sono dannati in mezzo, aiutati da Montolivo, Marchisio, Abate e Balzaretti, e i risultati ci sarebbero stati, se Balotelli non avesse toppato malamente su due gran palle gol di Pirlo e Montolivo, soprattutto la prima, quando è entrato ancora una volta in stand by solo davanti a Hart. In difficoltà anche Cassano.

Italia lasciata sola dai suoi due attaccanti, con cinque occasioni a due (una anche per Rooney, in tufo di testa, alto) nel bilancio del gioco fino all’intervallo. E quel palo che non smetteva di vibrare. Nella ripresa, il copione non è cambiato, gli azzurri lì a fare la partita e l’Inghilterra, stile vecchia scuola italiana, in dieci dietro la linea del pallone, a distruggerla.

Con altre quattro occasioni sprecate, un’agonia: De Rossi, ancora Balotelli (e tre), Montolivo sull’immediata ribattuta del tentativo dell’ex interista, e all’89’ Nocerino, lanciato in area da Marchisio, con il tiro che poteva risolvere tutto respinto da uno stinco di Johnson. Per loro, fiammate anche pericolose in contropiede, come con Young, contenute dai ripiegamenti di tutta la squadra. Per novanta minuti, l’Italia ha apparecchiato la tavola, ma non ha affondato il coltello. I tre cambi: Diamanti per Cassano (male il barese, non c’è feeling con Balotelli), Nocerino per De Rossi stanchissimo, Maggio per Abate. E nel primo tempo supplementare, minuto 101’, il secondo palo, di Diamanti. Nel secondo tempo supplementare, un gol annullato giustamente per fuorigioco a Nocerino. Fino all’epilogo ai rigori. E alla festa, sacrosanta.
 

Alessandro Fiesoli