Varsavia, 29 giugno 2012 - ''A nome di tutta la comitiva azzurra, vorrei fare gli auguri al nostro Presidente Napolitano che anche ieri sera ci è stato vicino. Praticamente, ci ha adottato. Siamo orgogliosi di avere un Presidente così''. Inizia con gli auguri per l'ottantesettesimo compleanno del Capo dello Stato, la conferenza stampa di Cesare Prandelli (accolto dagli applausi in sala stampa), il giorno dopo la fantastica vittoria contro la Germania.

Un successo che lancia gli azzurri verso la finale di domenica contro la Spagna, cosa forse impensabile all'inizio dell'avventura europea. "Non dobbiamo avere paura di affrontare questa grande squadra - la carica del ct - siamo arrivati in finale con merito e ce la giocheremo. Spero di poter preparare bene la finale, anche se abbiamo un solo giorno, cercheremo di capire e trovare i loro punti deboli come abbiamo fatto contro la Germania". 

"Non sarà facile perché quella iberica è una squadra che ha vinto Europei e Mondiali negli ultimi 4 anni, ha valori morali e caratteriali. Ho sempre detto che per me poteva essere un punto di riferimento sotto tutti i punti di vista e lo è. Però anche noi ci siamo".

"Dobbiamo avere la forza di giocare come abbiamo fatto finora, ma con le idee, in modo pratico. Cambierà poco dal punto di vista tattico, se avranno o meno la punta di peso, loro hanno qualità".

Arrivano anche paragoni con Arrigo Sacchi:  "Io come Sacchi? No, Arrigo è un innovatore, io ho solo cercato di trovare una strada per qualificare il nostro lavoro. Per questi due anni forse siamo stati un riferimento, d'altra parte i cambiamenti avvengono se le squadre blasonate hanno il coraggio di cambiare e noi l'abbiamo avuto".

"Il gioco? - continua il ct - Questa è la strada, non torneremo indietro, anzi bisogna provare ad andare avanti. E' un calcio che piace alla gente e abbiamo dimostrato anche di saperci difendere”.

Il ct ha parole di elogio per Mancini e la sua gestione con Balotelli. "Mario ha una potenzialità enorme, ha una fortuna di avere un allenatore molto bravo come Mancini". Mario ieri è stato sostituito perché colpito da crampi: "Erano almeno sette-otto minuti che Mario accusava i crampi e quando si è fatto male ho pensato che si fosse stirato ed ho chiesto subito il cambio, poi, lui mia ha detto che poteva provare altri cinque minuti, ma c'era già Di Natale in campo".
 

Sul futuro:  ''Gli ultimi due mesi sono stati pesanti, ma non ho mai parlato di divorzio' - dice Prandelli - Ho sempre detto che mi mancano il campo e il lavoro quotidiano. Ho sempre detto che ho un rapporto straordinario con la federazione. Negli ultimi due mesi, al di là di questo, fatico a capire se c'è la qualità della vita che cercavo. Sono stati due mesi pesanti. Comunque non pongo alcuna condizione alla Federazione. Infastidito dall'ambiente? Prendiamoci qualche giorno di tempo, poi ne parleremo con il cuore sincero come sempre''.

A chi chiede se le parole possano far pensare ad un imminente divorzio, replica: ''No, nel modo più assoluto. Non l'ho mai detto, sto solo parlando delle mie riflessioni. Ora, poi, dobbiamo pensare ad una partita. Inutile disturbare la preparazione con i se e i ma".

Sulle voci di un suo addio ha chiesto lumi anche Buffon: "Questa mattina Gigi (Buffon) mi ha detto: cosa sta succedendo, cosa stiamo leggendo, ed io ho spiegato quello che ho spiegato a voi, ma mi ha fatto piacere che Buffon si è interessato a questo argomento, anche se le persone sensibili chiedono delle situazioni, degli umori, del perché di certe voci".

Qualche parola anche sul gruppo azzurro: "Mettere assieme i giocatori dopo tanti mesi non era semplice ma quando erano loro che chiedevano di stare di più in campo, di ripetere certe situazioni, capivi di avere la chiave di lettura". 

Domenica ci sarà anche il premier Monti a Kiev, Prandelli glissa: "Sinceramente non mi sorprende".