Roma, 2 luglio 2012 - La nazionale è stata omaggiata al Quirinale dal presidente della Repubblica. Dopo essere atterrati a Fiumicino intorno alle 18.15, gli azzurri hanno raggiunto il salone delle feste per ricevere l'omaggio del Capo dello Stato.

A rompere il ghiaccio, il presidente della Figc, Giancarlo Abete: "Grazie Presidente - ha detto Abete -, per averci accolto e per come ci ha accompagnato, dandoci fiucia dal primo giorno. Abbiamo avuto l'onore di averla con noi nella prima partita a Danzica contro la Spagna. Avevamo l'obiettivo di tornare a casa il 2 luglio, siamo soddisfatti, sereni, anche delusi per non aver vinto, ma più le ore passano più siamo sereni. Siamo grati anche al premier Monti, al ministro Gnudi e allo sport italiano. Pensiamo di aver dato il massimo. Di nuovo grazie, grazie, grazie".

LE PAROLE DI PRANDELLI - "Presidente grazie dell'invito a prescindere - ha iniziato il ct -. Questo invito ha anticipato quello che sarà il futuro dello sport. Ci ha aiutato a sopportare una sconfitta, siamo soddisfatti contenti, orgogliosi, con quei valori che lei aveva scritto nella lettera, dove si è letta la sua commozione". Il ct ha poi donato la medaglia d'argento al Presidente Napolitano. 

BUFFON - "Salve Presidente, oggi niente discorsi - ha scherzato il capitano -, vorrei presentarle solo i compagni di squadra che hanno regalato questo sogno". Andrea Pirlo ha quindi regalato al Presidente il gagliardetto dell'Italia con le firme della squadra, Balotelli il pallone.

NAPOLITANO - "Grazie di essere qui, i commenti di Prandelli mi sono piaciuti - il commento del Presidente -. Vorrei solo ripetervi le parole che ho scritto a lui e ho indirizzato a tutti attraverso la mia lettera, la cosa importante è che quelle parole valgano dopo Kiev esattamente come valevano prima di Kiev. Esprimevano il mio riconoscimento, tutti sapevamo che voi eravate partiti per Danzica, per la Polonia, non dimenticando quali tensioni avesse conosciuto il mondo del calcio in Italia. Siete partiti con una squadra ancora in fase di assestamento e che ha davanti a sé tanta strada da percorrere. Avete ottenuto risultati straordinari, che pochi potevano mettere in conto all'inzio. C'è ancora tanta strada da fare, ma sto parlando del calcio o dell'Italia? Questo mi viene da chiedere, perché i significati si assomigliano molto. Ci rivedremo perché bisogna andare avanti, avrei protestato se Prandelli non avesse scelto i dubbi sul suo futuro".

"Non ho mai giocato a calcio - ha poi concluso -, quindi non posso misurare la fatica, ma ho colto la passione che vi ha guidato, l'amore per l'Italia. Questo è stato il regalo più bello".

 

L'ACCOGLIENZA A FIUMICINO

''Rimane una grande amarezza ma siamo consapevoli di aver disputato un grande Europeo: abbiamo disputato la finale contro i più forti in condizioni non ottimali''. Lo aveva detto appena sceso dall'aereo Alitalia il capitano della Nazionale, Gigi Buffon, tra gli azzurri più applauditi assieme a Daniele De Rossi, Balotelli e Cassano. Grande incitamenti per il ct Prandelli, ''grande mister, grazie mister'', gli hanno gridato glioperatori aeroportuali che si sono radunati sotto l'aereo per applaudire la comitiva azzurra. Il primo a scendere dalle scalette dell'aereo è stato il vicepresidente federale Demetrio Albertini seguito da Balzaretti con la bimba in braccio e dalla moglie Eleonora Abbagnato. Poi a seguire Cassano e Prandelli.

Flavio Nardini