Roma, 9 luglio 2012 – E arrivò anche il giorno del sorpasso. I giocatori stranieri giocano di più di quelli italiani. Cosa impensabile, forse, quando ce n'erano massimo tre per squadra e prima della sentenza Bosman.

I dati dell'Associazione sono impietosi: il calcio italiano parla sempre più spesso un'altra lingua ed i professionisti, nella stagione 2011-'12, hanno raggiunto un totale di 1.195 stranieri, 362 dei quali in serie A, per una percentuale del 47,82%.

Con un trend in continua crescita: erano il 43,71% l'anno prima, il 40,11% nel 2009-'10, 37,94% nel 2008-'09, il 38,72% nel 2007-'08...

Per numero di minuti giocati gli stranieri hanno addirittura sorpassato gli italiani, arrivando al 52%. Sul fronte dei tesseramenti si è passati dai 66 stranieri del 1995-'96 ai 119 dell'anno successivo (dopo la sentenza Bosman, dicembre '95). Ed anche in questo caso il crescendo è stato inarrestabile: 157 nella stagione '97-'98, 229 nel '98-'99, 249 nel '99-'00 e così via.

Fino ai 1.195 dell'ultimo campionato: 362 professionisti in serie A, 173 in serie B; 102 in I divisione; 43 in II divisione. Nell'ultimo torneo di serie A la squadra piu' 'italiana' è stata il Siena, con appena il 25% dei professionisti stranieri, seguita dall'Atalanta (34,29%) e dalla Juventus campione d'Italia (38%).

Le più esterofile l'Udinese, che ha schierato il 65,71% dei calciatori stranieri, la Lazio (63,16%), il Palermo (58,54%) ed il Genoa (55,26%). Un altro fenomeno che balza agli occhi dai numeri diffusi dall'Aic è l'alto numero dei cosiddetti 'giovani di serie': nell'ultima stagione tra comunitari ed extracomunitari sono stati ben 515 (116 in serie A, 117 in B, 149 in I divisione, 133 in II).

Di questi 457 mai tesserati per una Federazione estera. Siginificativi anche i dati che riguardano la serie B con una presenza straniere ridotta: percentuale più alta della Sampdoria con 58,53%, media generale al di sotto del 30 con l'italianissimo Pescara di Zeman al 7,69%.